Si intensifica la campagna della FLC Cgil per il riconoscimento della carriera ai lavoratori con contratti a termine
La vertenza si colloca nella più generale battaglia per il superamento del precariato.
Le iniziative della FLC nei territori
L’iniziativa è stata lanciata a seguito di una sentenza della Corte di Giustizia Europea, che nei mesi scorsi si è pronunciata sul caso di una lavoratrice spagnola precaria per 12 anni che al momento dell’assunzione ha chiesto il riconoscimento dell’anzianità pregressa. La sentenza conferma quanto sosteniamo da tempo anche nelle piattaforme per i rinnovi contrattuali circa la parità di trattamento tra lavoratori. Il principio della parità di trattamento a cui fa riferimento la corte assieme al divieto di discriminazione fanno parte dei principi generali del diritto comunitario e sono contenuti anche nella direttiva sui contratti a termine 1999/70/ CE che recepisce l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato del 18 marzo 1999 tra le parti sociali a livello europeo.
Alla luce di questa sentenza abbiamo quindi deciso di avviare una vertenza per tutto il personale interessato dei diversi settori: scuola, ricerca, università, accademie e conservatori, per quella che consideriamo una battaglia di civiltà. La strada scelta è quella del ricorso al giudice del lavoro e quindi della preventiva richiesta di conciliazione.
Questa vertenza è anche una risposta a chi, come il dipartimento della funzione pubblica, nega ai lavoratori stabilizzati degli enti di ricerca e delle università il riconoscimento della carriera che in alcuni casi ha anche portato alla perdita delle fasce stipendiali acquisite.
Per la FLC questa è una tappa della battaglia più complessiva per il superamento del precariato che deve proseguire attraverso le stabilizzazioni e le assunzioni a tempo indeterminato insieme alla riconduzione a lavoro subordinato delle diverse forme di lavoro atipico di cui si assiste ad un costante abuso.
Roma, 7 maggio 2008
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