Concorso ordinario: quesito errato sulla Costituzione nella prova di sostegno della secondaria di 1 grado. La FLC CGIL segnala il problema al Ministero
Con l’accesso alle prove emergono subito problemi con i quesiti sbagliati. In questo caso si tratta di un errore grave che riguarda la Carta Costituzionale. Chiederemo un incontro al Ministero perché occorre avviare subito un tavolo sul reclutamento per riformare l’assurdo sistema dei quiz.
Come nel caso del concorso della scuola primaria e dell’infanzia, anche con il concorso della secondaria la FLC CGIL ha prontamente segnalato al Ministero i quesiti che contengono degli errori.
In questo caso si tratta della prova di sostegno della scuola secondaria e di un quesito che riguarda l’art. 34 della costituzione.
Il quesito è il seguente:
“L’articolo 34 della Costituzione riconosce:
- il ruolo degli istituti comprensivi nell’ambito territoriale
- Le modalità organizzative degli istituti paritari
- La libertà d’insegnamento
- L’autonomia delle istituzioni scolastiche”
Il Comitato Tecnico Scientifico Nazionale, che ha redatto le prove, ha previsto che la risposta corretta sia la c) ovvero la libertà d’insegnamento.
Si tratta di una risposta sbagliata, o meglio, non c’è tra quelle proposte la risposta corretta. Infatti l’art. 34 della Costituzione recita:
“La scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”.
E’ evidente quindi che si renda necessario un intervento del Ministero per dare una soluzione al problema, come noi abbiamo richiesto.
Siamo di fronte ad un ulteriore evidenza che il concorso ordinario, con l’impostazione della procedura a quiz, sta creando molti problemi e una valanga di bocciature. Si tratta di un modello di reclutamento poco efficace e profondamente discutibile nel merito dei processi selettivi e formativi, con un vulnus profondo relativo alle competenze professionali, didattiche e pedagogiche, che sono del tutto ignorate.
Per questo chiederemo l’urgente apertura di un tavolo di confronto per avviare la riforma del reclutamento incentrata sulla formazione in ingresso di cui si parla nel PNRR.
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