Nadef 2023: una prima analisi delle misure sui settori della conoscenza
In un quadro economico assai preoccupante, i settori della conoscenza sono quasi del tutto ignorati. L’impatto della spesa pubblica in istruzione continuerà a calare. Confermati i provvedimenti su autonomia differenziata, filiera tecnico-professionale, Liceo del made in Italy.
La presentazione della Nadef ci consente di fare alcune valutazioni anche nella prospettiva della Legge di Bilancio che sarà presentata entro il mese di ottobre.
La prima è la certificazione dell’impatto nullo o irrilevante delle politiche economiche di questo Governo nello sviluppo del Paese: infatti nel documento le previsioni tendenziali e programmatiche sono sostanzialmente uguali. La seconda valutazione riguarda la contrazione delle entrate e quindi l’impossibilità di avere spazio fiscale per sostenere le principali misure, da qui la scelta di operare in deficit per garantire risorse per l’avvio della riforma fiscale e dell’intervento temporaneo sul cuneo contributivo. La terza riflessione riguarda i nostri settori e più in generale il sistema pubblico dei diritti di cittadinanza che rischia di essere sottofinanziato, oltre che oggetto di tagli. In particolare vogliamo sottolineare il rinnovo del contratto nazionale istruzione e ricerca 2022/24: è indicato tra gli obiettivi di finanza pubblica ma, dalla lettura delle tabelle, appare plausibile sostenere che le risorse necessarie per rispondere all’erosione degli stipendi determinata dall’inflazione non ci siano. Ciò è tanto più grave in un quadro di inflazione cumulata per il biennio 2022/23 che sta determinando una gravissima perdita del potere di acquisto dei salari a cui si deve rispondere rinnovando il contratto collettivo nazionale in tempi rapidi e con le risorse necessarie, non certo con la scontistica su trasporti o agriturismi (sic!) come annunciato oggi dal ministro Valditara. Infine è assente, tra gli obiettivi, il piano di stabilizzazione del personale precario dei settori della conoscenza, tenuto conto che solo nel comparto scuola si contano almeno 200.000 posti coperti da supplenti.
In un quadro internazionale molto complesso caratterizzato dalla prosecuzione del conflitto in Ucraina, con l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse praticato dalla BCE e con la revisione della governance economica europea all’orizzonte, scompaiono nella politica economica del Governo, oltre alle tante promesse elettorali, gli investimenti necessari per costruire politiche di sviluppo e occupazione; in questo senso l’investimento nei settori della conoscenza sarebbe centrale per agganciare le grandi trasformazioni che stanno attraversando il mondo, digitalizzazione e riconversione verde in primis. Non possiamo poi che sottolineare come, in un quadro economico come questo, il disegno di legge sull’autonomia differenziata di Calderoli rischi di essere devastante in generale e soprattutto per il sistema di istruzione pubblica del nostro Paese, acuendo gap e divari e creandone di nuovi.
Se il quadro della Nadef sarà confermato con le misure contenute in Legge di Bilancio, verranno sonoramente smentite le dichiarazioni rilasciate nei mesi scorsi da importanti esponenti del Governo, sulla volontà di valorizzare il lavoro pubblico e di rinnovare i contratti. Anche per queste ragioni saremo in piazza sabato 7 ottobre alla manifestazione nazionale “La via maestra”, indetta dalla CGIL e con la partecipazione di tante associazioni, e avvieremo tutte le iniziative di mobilitazione e di lotta per dare risposte ai lavoratori e alle lavoratrici della conoscenza.
Di seguito una sintesi delle misure attese e sulle ricadute sui settori della conoscenza.
Il 27 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef) del 2023. A questo link è possibile consultare la documentazione completa comprensiva di allegati.
La Nadef contiene l'indicazione dei principali ambiti di intervento della manovra di finanza pubblica per il triennio successivo, con una sintetica illustrazione degli effetti finanziari attesi dalla manovra stessa in termini di entrata e di spesa. Si tratta pertanto di un documento assai rilevante per comprendere il quadro complessivo degli interventi previsti nella prossima Legge di Bilancio.
Prodotto Interno Lordo (PIL)
La previsione di crescita annuale del Prodotto Interno Lordo per il 2023 scende dall’1 per cento ipotizzato nel Documento di Economia e Finanza (DEF) di aprile allo 0,8 per cento. La proiezione tendenziale a legislazione vigente per il 2024, passa dall’1,5 per cento all’1,0 per cento, mentre resta invece sostanzialmente invariata, rispetto al DEF, la proiezione per il 2025, all’1,3 per cento e quella per il 2026 migliora marginalmente, dall’1,1 per cento all’1,2 per cento.
Deficit
Gli obiettivi di indebitamento, sui quali si baserà la manovra di bilancio in corso di predisposizione, sono pari al 5,3 per cento del PIL quest’anno (4,5 per cento nel DEF), 4,3 per cento nel 2024 (in precedenza 3,8 per cento), 3,6 per cento nel 2025 (in precedenza 3,4 per cento) e 2,9 per cento nel 2026 (in precedenza 2,1 per cento).
Legge di Bilancio
Il ricorso all’incremento dell’indebitamento che dovrà essere valutato dalla Commissione Europea, consente di liberare un ammontare di risorse pari 3,2 miliardi per il 2023, 15,7 per il 2024 e 4,6 miliardi per 2025 mentre vi sarà un meno 3,8 miliardi per il 2026. Sono inoltre previsti introiti pari all’1,1 per cento del PIL per il triennio 2024-2026 dovuti alla dismissione di partecipazioni societarie pubbliche.
Nella prossima Legge di Bilancio il Nadef prevede i seguenti interventi
- confermare per il 2024 il taglio contributivo attuato nel 2023. In termini di impatto sulla finanza pubblica, si tratta della principale misura della Legge di Bilancio
- finanziare l’attuazione della prima fase della riforma fiscale, con il passaggio dell’imposta sui redditi delle persone fisiche a tre aliquote e il mantenimento della flat tax per partite IVA e professionisti con ricavi ovvero compensi inferiori a 85 mila euro.
- finanziare anche il rinnovo contrattuale del pubblico impiego, con una particolare attenzione al settore sanitario.
Disegni di Legge collegati
A completamento della manovra di bilancio 2024-2026, il Governo dichiara 32 Disegni di legge collegati alla decisione di bilancio. Di seguito i provvedimenti che impattano direttamente sui sistemi della conoscenza
- Misure organiche per la promozione, la valorizzazione e la tutela del Made in Italy (A.C. 1341);
- Semplificazioni in materia scolastica
- Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale
- Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione (A.S. 615)
- Rafforzamento del sistema della formazione superiore e della ricerca
- Delega al Governo in materia di politiche abitative per gli studenti universitari
- Disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni
- Interventi in materia di disciplina pensionistica
- Codice in materia di disabilità
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
Riguardo al PNRR, il Nadef dopo aver elencato gli interventi effettuati nel 2023 (proposta di revisione complessiva del Piano, modifica della governance, legge delega sul sistema fiscale, decreto lavoro, decreti sulla pubblica amministrazione) segnala che con l’aggiornamento delle proiezioni sull’utilizzo dei fondi si è proceduto a una rimodulazione della loro allocazione temporale. Da ciò è scaturita una maggiore concentrazione della spesa negli anni finali del Piano, a partire dal 2024.
Spesa pubblica in istruzione
Da segnalare, infine, come l’incidenza percentuale della spesa pubblica in istruzione rispetto al Prodotto interno lordo già molto bassa rispetto agli altri Paesi europei tenderà ulteriormente a calare nei prossimi anni.
2010 |
2015 |
2020 |
2025 |
2030 |
2035 |
2040 |
2045 |
2050 |
2055 |
2060 |
2065 |
2070 |
|
Istruzione |
3,9 |
3,6 |
4,0 |
3,8 |
3,5 |
3,3 |
3,3 |
3,4 |
3,4 |
3,4 |
3,3 |
3,2 |
3,2 |
Servizi e comunicazioni
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