Precari: la UE avvia una procedura di infrazione contro l’Italia
La FLC CGIL chiede che si pronunci la Corte di Giustizia europea.
La Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia contro l’abuso dei contratti a tempo determinato. Tale procedura si è resa necessaria a seguito delle numerosissime vertenze avviate in tutta Italia anche dalla FLC CGIL contro la reiterazione dei contratti a tempo determinato, fattispecie questa che si presenta in modo frequentissimo nei comparti della conoscenza in specie tra il personale della scuola dove docenti e personale Ata vengono assunti ad ogni inizio anno e licenziati al termine delle lezioni. Ciò contrasta evidentemente con la direttiva comunitaria 1999/70 che prevede che il datore di lavoro - nel nostro caso lo Stato - assuma a titolo definitivo il personale che ha svolto almeno 36 mesi di servizio negli ultimi 5 anni. Ora a fronte delle resistenze dello Stato italiano a voler adottare un principio già valido per il resto dell’Europa è bene che sia la stessa Commissione Europea a indagare perché questa disparità di trattamento dei lavoratori italiani rispetto a quelli comunitari sia definitivamente rimossa.
Su questa stessa problematica relativa alla reiterazione dei contratti a tempo determinato si attendono altre importanti pronunce come quella della Corte Costituzionale italiana prevista per il prossimo 27 marzo 2013 nonché quella del Tribunale di Napoli presso cui la FLC CGIL tramite i propri legali, in occasione della discussione di una vertenza riguardante il personale precario della scuola, ha chiesto al giudice la remissione della questione alla Corte di Giustizia Europea. Prosegue, pertanto, l'iniziativa legale della FLC CGIL a tutela dei diritti dei lavoratori precari.