Precari scuola: il nostro sostegno alle iniziative che porteranno in piazza le loro rivendicazioni

Il Presidente del Consiglio Renzi, in una intervista radiofonica ha mostrato qual è il fine della stabilizzazione dei precari: chiedere in cambio la disponibilità degli insegnanti a essere valutati, la facoltà per i dirigenti scolastici di scegliersi gli insegnanti che ritengono più adatti alla propria scuola.
Assunzioni in cambio di maggiori poteri ai dirigenti vuol dire attaccare il valore che dà alla scuola la Costituzione: luogo di scambio tra docenti e discenti, di libertà di pensiero, luogo di costruzione del pensiero critico, presupposto delle libertà democratiche. Significa cambiare il ruolo del dirigente rispetto a come lo disegna il Regolamento dell'Autonomia.

Il Governo non ha voluto discutere con i sindacati un piano serio per stabilizzare tutto il precariato della scuola, consapevole che mai essi avrebbero potuto accettare tale merce di scambio, che muta radicalmente l'idea di scuola delle pari opportunità e di successo formativo che discende dalla Costituzione.

Renzi dimentica che nello Stato si assume per pubblico concorso o dobbiamo pensare che vuole mutare la natura del contratto di assunzione? È pronto il jobs act della scuola?
Non possiamo accettare che la demagogia del Governo si scarichi sui precari della scuola che lavorando con regolari contratti, reiterati a volte per molti anni, provvedono in modo sempre più sostanziale al funzionamento della scuola pubblica. È assurdo pensare che si possa togliere la prospettiva del lavoro, in un Paese dove non c’è lavoro. 

La FLC CGIL non si ferma di fronte agli attacchi ai diritti dei lavoratori e intende costruire una vasta mobilitazione unitaria contro le politiche governative che vogliono portare la scuola italiana a una deriva aziendalistica.