Nomine da GPS: troppi errori nelle graduatorie pubblicate in questi giorni. Specializzati scomparsi, anche se si erano inseriti correttamente, errori seriali sui servizi, punteggi sbagliati
La nostra richiesta: procedere con correzioni in autotutela o i lavoratori saranno penalizzati.
In questi gironi si sono aperte le funzioni per sperimentare la nuova procedura informatizzata delle nomine finalizzate sia alle assunzioni previste dal Decreto “sostegni-bis”, DL 73 commi 4 e seg., che all’attribuzione dei contratti a Tempo Determinato al 31 agosto e 30 giugno.
SPECIALE ASSUNZIONI E SUPPLENZE
La nuova procedura richiede che le graduatorie, che lo scorso anno furono pubblicate in fretta e furia con molti errori nei punteggi, siano ripubblicate con le correzioni inserite a seguito dei controlli eseguiti dalle scuole che hanno attivato i contratti di supplenza nel corso dell’anno scolastico.
Inoltre nelle graduatorie ci sono stati i nuovi inserimenti dei docenti che si sono abilitati o specializzati entro luglio. La procedura informatizzata è stata gestita in pochissimi giorni, dal 16 al 24 luglio, e da subito abbiamo segnalato malfunzionamenti della piattaforma.
Subito abbiamo rilevato un problema con i servizi: la norma prevede che per i docenti già inseriti nelle graduatorie non ci fosse bisogno di ridichiararli. Tuttavia i nostri consulenti notavano che il sistema in fase di compilazione per molte persone tendeva a cancellarli, a non renderli visibili.
Purtroppo, visti i tempi ristretti per la presentazione delle istanze, alla fine la procedura si è conclusa e molti nodi sono rimasti irrisolti. Ora che gli Uffici pubblicano le graduatorie il problema della omissione dei servizi si configura come un errore “seriale”, ovvero che interessa centinaia di candidati inseriti negli elenchi aggiuntivi.
Un altro problema è quello che riguarda l’omissione di tanti candidati che avevano correttamente compilato l’istanza, e che dopo un anno di studio, con il TFA e tasse onerose si vedono fuori dalle graduatorie.
Diversi Uffici Territoriali, sollecitati anche dalle organizzazioni sindacali, hanno accolto la richiesta di effettuare quante più possibili rettifiche in autotutela, sulla base delle segnalazioni dei lavoratori e del sindacato.
In altri casi, come la Campania, ancora non ci si muove in questa direzione. Il problema è che, in mancanza di rettifiche, l’unica strada percorribile per i docenti danneggiati è il ricorso al TAR, un contenzioso lungo e costoso, evitabile se l’amministrazione procedesse con correzioni in autotutela.
Per questo la nostra richiesta al Ministero è quella di fornire indicazioni univoche su tutto il territorio nazionale: non è possibile che il docente precario di una regione veda risolto l’errore e quello che si trova nella medesima condizione, ma in un’altro territorio debba intraprendere un ricorso al TAR. Quest’anno gli elenchi aggiuntivi saranno utilizzati anche per le nomine finalizzate alle future immissioni in ruolo e quindi è giusto garantire a tutti le stesse opportunità.
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