Inclusione e sostegno: sono scoperte più del 90% delle cattedre
Un errore grave non aver approvato la procedura semplificata di assunzione per i docenti specializzati
Dai primi dati disponibili dopo le procedure di immissione i ruolo del personale docente, risulta che gran parte dei 22mila posti di sostegno rimasti “vacanti” dopo le operazioni di mobilità rimarranno tali all’avvio del nuovo anno scolastico per mancanza di candidati specializzati nelle graduatorie di merito e ad esaurimento.
Una situazione che si sarebbe potuta evitare con un piano di assunzioni che consentisse la copertura dei posti di sostegno in tempi congrui per una regolare ripartenza delle attività didattiche. Era questo il senso di un emendamento al Decreto Scuola, convintamente sostenuto dalla FLC CGIL, che prevedeva una procedura concorsuale “snella”, per titoli ed esame orale, su base regionale, finalizzata all’accesso in ruolo dei docenti in possesso del relativo titolo di specializzazione, ma non collocati, per i posti di sostegno, in graduatorie preordinate alle immissioni in ruolo.
Lo stralcio dell’emendamento, avvenuto incomprensibilmente alla vigilia dell’approvazione definitiva, rappresenta una delle tante occasioni perse, all’origine dei ritardi e delle incertezze della faticosa ripartenza. Si tratta di una situazione che rischia di ledere i diritti di migliaia di alunni con disabilità, più degli altri penalizzati, nella lunga fase dell’isolamento e della “distanza”, dalla privazione di quella relazione educativa, fatta di quotidianità, di contatti interpersonali, di esperienze significative, che è sostanza stessa dell’integrazione e dell’inclusione.
E’ evidente la grave responsabilità della politica che, incapace di offrire risposte ai bisogni dei soggetti più fragili, ha consentito l’ ulteriore aggravamento di un settore che già lo scorso anno aveva visto la copertura di oltre 80 mila posti, per lo più assegnati in deroga, ricorrendo all’assunzione di docenti precari non specializzati.
Il personale di ruolo è pari a 79.679 docenti, quindi il numero delle cattedre assegnate ai precari quest’anno supererà abbondantemente il numero di quelle coperte da personale di ruolo.
La “bocciatura” della procedura semplificata, che avrebbe consentito di stabilizzare 19/20 mila docenti che hanno completato la formazione specialistica con il III e IV ciclo del TFA, è quindi una scelta miope, in palese contraddizione con le dichiarazioni pubbliche della ministra Azzolina che afferma “gli alunni con disabilità sono una priorità assoluta del ministero”.
Un’ulteriore contraddizione, rispetto al bisogno di personale specializzato che offra prospettive di continuità e stabilità, è rappresentata dalla mancanza di prospettive di assunzione, almeno per alcuni anni, degli oltre 19 mila docenti in procinto di intraprendere il percorso di specializzazione del V ciclo del TFA per le attività di sostegno che si concluderà entro l’estate 2021, fuori tempo massimo, quindi, per la partecipazione alle procedure concorsuali da poco bandite.
Come FLC CGIL l’abbiamo detto e ripetuto fino allo sfinimento: serve stabilizzare in organico di diritto i posti in deroga, serve un piano di formazione che consenta la copertura di tutti i post di sostegno da parte di personale specializzato, superando i limiti dei contingenti previsti per l’ammissione ai TFA, serve una procedura semplificata di assunzione dei docenti docenti già formati e in formazione, servono investimenti per realizzare, all’interno della più generale qualificazione del sistema scolastico, i processi di inclusione degli alunni con disabilità.
Ma quel che ancor più serve, ed è assolutamente assente negli orizzonti della politica, è una visione strategica dell’istruzione quale investimento fondamentale per il futuro delle nuove generazioni e per la crescita del Paese.
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