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​Erogazione della Naspi al personale precario della scuola: lo stato dell’arte

Il costante aumento delle supplenze (oltre 135 mila nel 2017/18) va di pari passo con l’aumento delle richieste della prestazione.

24/07/2018
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A partire dal 1° maggio 2015 è entrata in vigore la "Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego" (NASpI), che ha sostituito le indennità di disoccupazione ASpI e miniASpI. Si tratta di una prestazione erogata a favore delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti che abbiano perduto involontariamente l'occupazione, per gli eventi di disoccupazione che si verificano dal 1° maggio 2015.

Come è noto sono coperti da tutela le lavoratrici e i lavoratori dipendenti ad eccezione

  • degli operai agricoli (coperti da specifica tutela)
  • delle lavoratrici e dei lavoratori a tempo indeterminato della pubblica amministrazione.

La lavoratrice o il lavoratore che perde involontariamente il lavoro può beneficiare della prestazione se, in stato di disoccupazione, può far valere almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione e almeno trenta giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.  La prestazione prevede una durata pari alla metà delle settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione non considerando i periodi di contribuzione che hanno già dato luogo a prestazioni di disoccupazione precedenti. La durata massima è di 24 mesi.

A questo link è presente una guida completa per usufruire della NASPI.

In questi giorni si sono rincorse notizie relative a problemi frapposti da alcune sedi dell’INPS riguardo alla lavorazione delle domande di NASPI del personale precario della scuola. Infatti nel mese di luglio si concentra un numero particolarmente rilevante di domande di precari il cui contratto termina al 30 giugno (supplenze temporanee fino al termine delle attività didattiche).

In generale il problema sarebbe determinato dal mancato allineamento tra retribuzioni percepite e contributi versati. In effetti esaminando la situazione contributiva individuale attraverso l’apposita funzione dell’INPS, è facilmente verificabile come il versamento dei contributi risulti in molti casi ancora fermo al mese di gennaio 2018. Segnaliamo tuttavia come molte sedi territoriali dell’INPS per ovviare all’inconveniente, hanno richiesto copia dei cedolini dei mesi mancanti. Tale documentazione è risultata nella gran parte dei casi sufficiente per evitare problemi o addirittura il diniego della erogazione della prestazione.

In considerazione della complessità delle novità introdotte e della varietà delle situazioni individuali, consigliamo di rivolgersi alle sedi territoriali della FLC CGIL e al patronato INCA, per informazioni e per l’eventuale tutela.

Per comprendere l’impatto delle domande del personale della scuola sulla platea dei richiedenti la NASPI, ricordiamo che nel 2017 le richieste complessive di erogazione della prestazione furono nel mese di luglio 250.958, a fronte delle 131.733 del mese precedente.

Questi dati sono coerenti con il numero di supplenze del personale docente di cui forniamo la serie storica in base ai dati ufficiali di fonte MIUR e Corte dei Conti.

Tipologia di supplenza a.s. 2014/2015 a.s. 2015/2016 a.s. 2016/2017 a.s. 2017/2018
n.  % n.  % n.  %
Supplenze temporanee fino al termine delle attività didattiche (fino al 30 gugno) 103.767 87,81 94.776 94,3  109.914 87,42 Non disponibile
Supplenze annuali (fino al 31 agosto)
 
14.405 12,19 5.734 5,7 15.912 12,58 Non disponibile
Totale 118.172 100.510*  125.726 135.291**

* A questa cifra occorre aggiungere 29.065 docenti provenienti da GAE nominati in ruolo al 1° settembre 2015 con contratto a tempo determinato su sede diversa da quella di titolarità.
** Nell’a.s. 2017/18 si registra un aumento delle supplenze di sostegno fino al termine delle attività didattiche (in relazione alla nomina su posti in deroga) e delle supplenze annuali; una consistente flessione delle supplenze fino al termine delle attività didattiche su posti comuni.
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