Concorso straordinario 2020, graduatorie tardive: in discussione un emendamento promosso dalla FLC CGIL per tutelare i docenti penalizzati dai ritardi
Una misura necessaria per tutelare i posti destinati a questo concorso e la retrodatazione giuridica.


Tra gli emendamenti promossi dalla FLC CGIL e inviati alle forze parlamentari, in vista della approvazione della Legge di Bilancio 2022, vi è un provvedimento teso a salvaguardare la posizione dei docenti penalizzati dalla pubblicazione tardiva delle graduatorie del concorso straordinario 2020 (DD n. 510 del 23 aprile 2020 e successive modifiche).
Ricordiamo che le prove scritte del concorso straordinario sono state avviate in piena pandemia e diverse graduatorie non sono state pubblicate in tempo utile per effettuare le assunzioni dell’a.s. 2021/22. Tra le graduatorie pubblicate tardivamente molte sono state gestite dall’USR Lazio, tra di esse AB25, A018, A049, ADSS, B020, A040, A031, B003, Aj56, A057, AC56, A059, etc.
L’emendamento da noi sostenuto mira a salvaguardare i posti da destinare al concorso straordinario e prevedere la retrodatazione giuridica per coloro che risultano utilmente inseriti nelle graduatorie pubblicate tardivamente rispetto alle operazioni di immissioni in ruolo. Il tema è reso urgente anche dal fatto che la norma prevede l’accantonamento dei posti per il concorso ordinario, ma non per lo straordinario.
Le forze parlamentari stanno vagliando questa proposta e abbiamo notizie che ci fanno sperare in un accoglimento di questa istanza.
Si tratterebbe di una misura che da giustizia a quei lavoratori che si sono misurati in piena pandemia con un concorso molto difficile e selettivo e non meritano le penalizzazioni che derivano dai ritardi.
A questo proposito è importante ricordare che la scelta del ministero di continuare a gestire i concorsi senza esoneri o semi esoneri per i commissari, che sono docenti in servizio a scuola, così come la decisione di pagarli in misura irrisoria per la funzione che svolgono, produce queste storture: dimissioni continue delle commissioni, difficoltà a trovare candidati per la costituzione delle stesse e così via.
È un tema che abbiamo sollevato tante volte nel confronto con il Ministero e che non può essere risolto fintantoché non si riconosce la necessità di investire sul sistema di reclutamento e formazione in accesso del personale della scuola.
Sicuramente la nostra mobilitazione e lo sciopero dello scorso 10 dicembre ha avuto il merito di dare voce ai temi del precariato e a coloro che vedono i loro diritti calpestati.
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