Concorso a cattedre: prova preselettiva, dura presa di posizione del Coordinamento precari della FLC CGIL
Per il coordinamento ci troviamo di fronte ad un ulteriore esempio di superficialità e incompetenza nel gestire le questioni della scuola.
Il Coordinamento precari della conoscenza della FLC CGIL trova scandalose le modalità di somministrazione dei quesiti forniti dal MIUR per consentire ai candidati di esercitarsi per la prova preselettiva del concorso per gli insegnanti. In particolar modo troviamo inadeguato e lesivo dei diritti dei candidati, ad una corretta preparazione della prova preselettiva, il non poter verificare, al termine di ogni simulazione, la correttezza o meno delle risposte.
Siamo di fronte a un modello di simulazione che nega al candidato la possibilità di confrontarsi con gli errori, capire come correggersi e comprendere la logica sottesa al quesito.
Qualsiasi insegnante sa benissimo che non è sufficiente segnalare ai propri allievi il risultato di una verifica, senza alcun riferimento agli errori commessi. Il Ministero invece sembra disconoscere gli elementi più basilari delle strategie di apprendimento, di auto-correzione, di valutazione e nega ai candidati, che vogliono impegnarsi per affrontare il concorso con serietà, la possibilità di uno studio serio, impegnativo e proficuo.
Nei concorsi precedenti il MIUR ha operato scelte assai diverse, come nel caso del concorso per Dirigenti scolastici dello scorso anno. Chiediamo, quindi, se intenda disconoscere la validità di quelle prove concorsuali o se, piuttosto, non stia dimostrando per l’ennesima volta la superficialità e l’incompetenza nel gestire le questioni della scuola.
Dal 29 novembre sarà attivata sul sito del MIUR una funzione che consentirà la segnalazione di eventuali osservazioni sui quesiti presenti nell’archivio. Ma quali segnalazioni dovrebbero fare i candidati se non sanno neanche quali domande e risposte contestare?
Molto ci sarebbe da dire anche sulla tipologia di domande che sono state pensate e proposte per questo concorso: domande adatte ad un’intelligenza artificiale ma che poco hanno a che fare con le competenze e le conoscenze che dovrebbe avere un insegnante (cioè quelle relazionali, didattiche e disciplinari) e che verranno valutate solo nell’ultima prova, quella della simulazione di una lezione, alla quale forse i migliori non arriveranno mai perché bocciati alle preselezioni.
Pretendiamo dal Ministro il rispetto dovuto alla scuola, di cui lui è responsabile. La pubblicazione puntuale delle risposte esatte rappresenta un atto dovuto nei confronti di migliaia di cittadini che si impegnano con serietà al superamento di un concorso pubblico.
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