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25 maggio, precari della conoscenza ricevuti al MIUR

Il Coordinamento nazionale dei lavoratori precari della conoscenza consegna le proprie proposte al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

25/05/2012
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Oggi 25 maggio le lavoratrici e i lavoratori aderenti al Coordinamento dei precari della FLC CGIL hanno tenuto un presidio davanti al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. L'iniziativa era volta a denunciare la situazione di estrema gravità nella quale versano centinaia di migliaia di precari nel settore dell'istruzione pubblica primaria e secondaria, della ricerca e dell'università e dell'AFAM che di fatto oggi rappresentano un terzo della forza-lavoro nel settore della conoscenza. La precarietà non è più una situazione di passaggio o marginale, è anzi oggi una situazione strutturale, sulla quale si reggono le sorti e il funzionamento del comparto.

Una delegazione del Coordinamento è stata ricevuta da tre alti dirigenti del Ministero. Al tavolo di confronto abbiamo

  • consegnato un documento generale con le nostre proposte
  • sottolineato il problema della mancanza di turn over, anche legato alle sciagurate politiche sui pensionamenti
  • denunciato per l'ennesima volta la necessità di un piano stabilizzazione
  • ricordato che la scuola subirà l'anno prossimo ulteriori tagli legati all'entrata a regime della riforma.

Sul Tirocinio Formativo Attivo (TFA), inoltre, abbiamo denunciato l'esosità delle tasse richieste dalle università, sia per l'iscrizione alla preselezione, che per la frequenza effettiva dei percorsi abilitanti. Abbiamo ricordato che è necessario un piano di rifinanziamento della scuola che ci metta in linea con la media dei Paesi europei. È necessario che venga istituito un fondo cospicuo per la formazione degli insegnanti.
Infine, abbiamo chiesto che vengano estese a tutti i precari della conoscenza le misure di assistenza sociale garantite per gli altri lavoratori.

Sull'università abbiamo consegnato un rapporto e denunciato i tagli all'offerta formativa, l'espulsione dei precari dall'università, la continuazione della pletora di contratti atipici impiegati dagli atenei. Abbiamo ovviamente richiesto maggiori finanziamenti e sottolineato che nel 2018 l'organico di ruolo nel sistema
universitario risulterà ridimensionato di un terzo rispetto al 2008, mentre una delle cure per uscire dalla crisi è l'investimento in formazione e ricerca.
Infine, è stato chiesto di aprire un tavolo di lavoro specifico, dedicato alla situazione dei precari della conoscenza.

Sebbene si siano impegnati ad aprire un confronto, i dirigenti non hanno tuttavia offerto una risposta decisa nel merito di nessuna delle questioni sollevate.

La FLC CGIL s'impegna a continuare le mobilitazioni per tutelare e difendere tutti i lavoratori precari della conoscenza.

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