Sciopero generale del 12 dicembre, le ragioni per essere al fianco della Cgil
Abbiamo fatto proposte offrendo soluzioni, smentendo chi ci accusa di essere buoni solo a dire dei "NO".
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Venerdì prossimo con lo slogan " Contro la crisi più lavoro, più salario, più pensioni e più diritti" la Cgil chiama i lavoratori a incrociare le braccia per scuotere il Governo, che oggi decide misure di emergenza anticrisi assolutamente inadeguate alla grave situazione, perché non intervengono in modo strutturale sui redditi delle famiglie, dei pensionati, delle lavoratrici e dei lavoratori.
La macchina organizzativa gira a pieno regime, come spiega Enrico Panini, segretario confederale Cgil, nella conferenza stampa di mercoledì 10 dicembre. La mobilitazione toccherà 108 piazze, con 5 manifestazioni regionali. Sarà possibile seguire in diretta, sul sito della Cgil nazionale, il comizio di Bologna del segretario generale, Guglielmo Epifani, e trovare informazioni aggiornate in tempo reale sull'adesione allo sciopero e su tutte le altre manifestazioni. La web radio della Cgil, www.radioarticolo1.com, seguirà lo sciopero con uno speciale fino alle 18.00.
Le ragioni della nostra mobilitazione nelle parole di Guglielmo Epifani: «Con il nostro sciopero chiediamo che il Governo affronti quella che tutti ormai vedono come la crisi più pesante con gli strumenti più adeguati alla sua gravità… la Cgil è con i lavoratori precari e con quelli garantiti e ha l'obiettivo dell'estensione degli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori, indipendentemente dal tipo di rapporto di lavoro. Chiediamo di affrontare un problema inedito poiché per anni sono stati assunti precari da aziende private e pubbliche, come anticamera -così dicevano- per un posto a tempo indeterminato; invece con questa crisi centinaia di migliaia di precari perderanno il lavoro senza aver diritto a nulla».
Per i comparti della conoscenza lo sciopero generale del 12 dicembre rappresenta la naturale continuità con le straordinarie mobilitazioni del 30 ottobre e del 14 novembre e delle tantissime iniziative territoriali che animano ancora tutti i nostri comparti.
A spiegare le ragioni dello sciopero nei nostri settori è il segretario generale della FLC Cgil, Domenico Pantaleo: «Quello che ci distanzia in modo netto dal Governo è il giudizio inaccettabile su un sistema di formazione tutto fatiscente per il quale si intende affermare una cultura aziendalista attraverso pesanti tagli e una forte privatizzazione, che significherebbe tornare indietro rispetto all'apprendimento garantito a tutti indipendentemente dalle condizioni economiche, sociali o fisiche. Il nostro obiettivo è che la Gelmini si fermi, prima di combinare altri danni, ed apra un confronto finalizzato a cambiare nel profondo i provvedimenti adottati. Altrimenti la mobilitazione continuerà anche dopo il 12 dicembre».
Ma la FLC intende unire la protesta alla proposta. È per questo che la scorsa settimana abbiamo voluto presentare le nostre linee programmatiche per Scuola, Università, Ricerca e Afam.
Su queste proposte intendiamo allargare il dibattito, coinvolgendo insieme ai lavoratori anche genitori, studenti e tutti coloro che vogliono affrontare la discussione nel merito dei problemi.
Lo sciopero generale di venerdì non è, dunque, un atto identitario della Cgil, ma è stato proclamato per degli obiettivi. Abbiamo fatto proposte offrendo soluzioni, smentendo chi ci accusa di essere buoni solo a dire dei "NO". Non ci sentiamo affatto né siamo conservatori, i conservatori sono da un'altra parte.
Il 12 dicembre, ne siamo convinti, sarà una giornata importante per i diritti delle persone che rappresentiamo e che abbiamo incontrato nei luoghi di lavoro, nei mercati, nelle strade. Il 12 dicembre è una tappa del nostro percorso, faremo vivere appieno l'iniziativa confederale che ha al centro la conoscenza e ci fermeremo solo quando avremo raggiunto i nostri obiettivi.
Roma, 11 dicembre 2008