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Sciopero 18 marzo: l'adesione dei Comitati Insegnanti Precari

I CIP aderisce allo sciopero che abbiamo proclamato in tutti i settori della conoscenza.

11/03/2009
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>> Non lasciare che anche i tuoi diritti vadano in crisi <<

Comunicato stampa
I C.I.P. aderiscono allo sciopero della scuola del 18 marzo 2009

I C.I.P. aderiscono allo sciopero del 18 Marzo contro le iniziative del ministro Gelmini e la politica scolastica del governo in materia di istruzione e precariato.
"Ancora una volta i precari della scuola scioperano a difesa degli spazi occupazionali e del diritto dei giovani ad un’istruzione pubblica libera e di qualità, perché – chiarisce Maristella Curreli, presidente nazionale dei C.I.P. comitato insegnanti precari – mai come ora la nostra precarietà lavorativa si sta saldando con quella esistenziale delle future generazioni, specie quelle culturalmente e socialmente più svantaggiate. Questo governo sta, a noi e a loro, rubando il domani".

I C.I.P. chiedono il rispetto dalla legge 296/2006 sulla stabilizzazione dei docenti precari attraverso la copertura di tutte le disponibilità perché, la permanenza di un insegnante su sei in regime di costante provvisorietà, comporta ricadute gravissime sulla qualità della nostra scuola, sulla competitività sia del nostro sistema formativo e sia dell’intero sistema paese in ambito internazionale. Mina, per tutti, le basi del domani, sottrae spazi di conoscenza, di consapevolezza, di libertà e di democrazia.

I C.I.P. deplorano il terrorismo mediatico circa l’esubero dei docenti in servizio. A cui si accompagna il più bieco, volgare e diffamatorio linciaggio di ministri delle finanze, della funzione pubblica e dell’istruzione contro la scuola e i suoi operatori. Questa cornice di falsità è, da sempre, stata propedeutica al blocco del turnover, ai tagli delle cattedre, ai dissennati aumenti degli alunni per classe, alla revoca del tempo pieno, prolungato o esteso, alla sottrazione del sostegno agli alunni portatori di handicap, alla riduzione del tempo scuola, alla chiusura di scuole, alla limitazione degli indirizzi scolastici, alla negazione delle risorse per il recupero, alla decurtazione dei fondi di gestione degli istituti e via così, di male in peggio, col dichiarato intendo di abbassare la qualità dell’offerta formativa della scuola statale e favorire, anche con elargizioni crescenti di fondi pubblici, gli istituti privati, specie se confessionali.

La politica dei tagli - la sola che questo governo, ostili alla scuola, ha attuato con accanimento - in estrema sintesi, colpisce prioritariamente i docenti precari e le future generazioni.

Ma ancora più scandalosa ed insopportabile è la condotta truffaldina del nostro ministero dell’Istruzione che, da un lato, denuncia l’esubero di personale docente in servizio nella scuola d’ogni ordine e grado a cui s’aggiunge l’abnorme presenza di precari in attesa di definitiva, e pressoché impossibile, stabilizzazione in ruolo e, dall’altro, istituisce ulteriori percorsi abilitanti. Delle due l’una, o il dicastero è retto da incompetenti ed irresponsabili oppure è in atto una strategia ingannevole in danno dei giovani specializzandi, destinati a divenire, a caro prezzo, i precari senza speranza di domani.

Per tutto questo i C.I.P. manifesteranno, il 18 Marzo, a Roma, a difesa della scuola di tutti e per tutti, perché l'istruzione non sia trattata come merce da vendere e acquistare ma sia concepita come investimento e non spesa da tagliare. I C.I.P. avvertono l’esigenza di difendere la libertà della funzione docente e della scuola statale dai diktat della politica di parte, perché si favorisca l’integrazione e non le discriminazioni, la promozione civile e non l’addottrinamento.

"I provvedimenti Gelmini-Tremonti-Aprea - conclude Maristella Curreli - costano 160.000 posti di lavoro e cancellano ogni possibilità di stabilizzazione dei precari, revocando i loro diritti acquisiti negli anni, infliggendo un colpo ferale alla scuola statale".

Roma, 10 marzo 2009

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