Lavoro: CGIL, CISL e UIL, sabato 16 giugno in piazza
La manifestazione partirà alle ore 10.30 da Piazza della Repubblica e arriverà a Piazza del Popolo dove si terranno i comizi conclusivi dei tre Segretari Generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
Da www.cgil.it
"Il valore del lavoro": è questo lo slogan scelto dalle tre Confederazioni sindacali per la manifestazione unitaria in programma per sabato 16 giugno. Il concentramento è previsto per le ore 9.30 a piazza della Repubblica (Esedra), da dove il corteo partirà alle ore 10.30, per confluire alle ore 11.30 in piazza del Popolo, dove si terranno i comizi conclusivi dei tre Segretari Generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Scarica il manifesto.
È prevista una grande partecipazione, che – secondo gli organizzatori – sta superando di ora in ora le aspettative della vigilia di una manifestazione nazionale unitaria che inizialmente era stata prevista per il 2 giugno, ma poi rimandata a causa del terremoto in Emilia. Dalle informazioni raccolte finora dalle tre organizzazioni sindacali risultano prenotati 1000 pullman, 4 treni speciali, 2 navi dalla Sardegna, più aerei e mezzi privati, oltre naturalmente alla partecipazione che sarà assicurata dai lavoratori e dai pensionati di Roma e del Lazio.
"L'aggravarsi della situazione economica e sociale – dice Vincenzo Scudiere, Segretario Confederale della CGIL, responsabile dell'organizzazione - impone l'esigenza di una svolta nella politica economica. Per questo abbiamo deciso di concentrare l'attenzione sui temi della crescita, dell'occupazione e del welfare accanto alle politiche di controllo del debito e per un fisco più equo. Il precipitare della situazione economica anche a livello europeo e i problemi urgenti da risolvere in questo momento hanno reso ancora più importante l'appuntamento di sabato 16".
"Prevediamo una grande partecipazione al corteo di sabato a Roma – dice Paolo Mezzio, Segretario Confederale della CISL, responsabile organizzativo – i lavoratori e i pensionati hanno chiare le ragioni della manifestazione che era già molto sentita quando l'abbiamo proclamata e che ora è diventata ancora più attuale visti i tanti problemi in sospeso. Sarà dunque un momento importante per rilanciare l'iniziativa del sindacato confederale".
"Il lavoro è l’unica ricchezza su cui possiamo fare leva per sperare di uscire dalla crisi economica che attanaglia il Paese e per puntare allo sviluppo. E questo obiettivo – dice Carmelo Barbagallo, Segretario organizzativo UIL - può essere raggiunto se finalmente viene approntata una riforma fiscale in grado di ridurre il peso della tassazione sul lavoro e sulle pensioni. Il governo deve comprendere che è giunto il tempo di mettere in cantiere provvedimenti per la crescita. Perciò Cgil, Cisl e Uil – conclude Barbagallo - hanno voluto dare vita a questa manifestazione. Il governo dei tecnici tenga conto che questa è l’ultima chiamata. La macchina organizzativa è pronta: sarà un momento importante ed è prevista una massiccia partecipazione di lavoratori".
Gli obiettivi della manifestazione di sabato si concentrano dunque sulla riforma strutturale del fisco, allo sviluppo dell'occupazione e al welfare che non deve essere considerato un costo, ma una risorsa. I sindacati rivendicano meno tasse per lavoratori e pensionati, più risorse per l'occupazione e una svolta epocale nella lotta all'evasione fiscale. Temi fondamentali che sono diventati ancora più urgenti vista la precipitazione della crisi in Europa e l'emergere del dramma sociale dei cosiddetti "esodati".
CGIL, CISL e UIL, oltre a denunciare la situazione di milioni di lavoratori e pensionati, avanzano proposte e indicazioni possibili sulle risorse da reperire, come per esempio l'utilizzo di una quota significativa di quanto recuperato nel 2012 dalla lotta all'evasione fiscale; l'istituzione di una tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze; l'accelerazione di un accordo con la Svizzera per la tassazione dei capitali esportati. Inoltre, per i sindacati le risorse devono essere reperite, razionalizzando i costi di gestione della Pubblica Amministrazione e rendendo più efficiente e meno costoso il 'sistema politico', riformando il sistema e le regole degli appalti della Pubblica Amministrazione per eliminare clientele, sprechi ed inefficienze, stimate dalla Corte dei Conti in oltre 60 miliardi.
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