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La finanziaria modello Tremonti: tagli e incursioni nei comparti della conoscenza

Anche da testi provvisori emerge un quadro fosco per istruzione, formazione e ricerca.

19/06/2008
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Vai allo speciale Manovra economica 2009-2013

Vai al comunicato di Enrico Panini

Non sarà un caso che il Consiglio dei Ministri abbia approvato una legge finanziaria e i provvedimenti collegati in soli 9 minuti. In effetti non sono stati posti in discussione veri e propri provvedimenti, ma solo linee di principio ed idee generali.

I testi disponibili sono molto parziali e recano una preoccupante avvertenza: "il presente testo è una bozza soggetta dunque a modifiche prima della trasmissione alle camere (il disegno di legge finanziaria) o della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (il decreto legge collegato)". Non si sa cosa aspettarsi di peggio di quello che è già scritto per istruzione, formazione e ricerca.

Dopo i tagli già previsti dal decreto sull'ICI e sullo straordinario e il taglio di 560 milioni ai bilanci delle scuole, dai testi finora disponibili si ricava un intervento fortemente penalizzante per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca.

Nel disegno di legge finanziaria, che si configura come un piano triennale, e nel decreto legge collegato si interviene su:

Dalle anticipazioni del Ministro alla stampa risulta anche che nella manovra saranno introdotti pesanti tagli a tutti i trasferimenti, il blocco delle assunzioni e del turn-over e il taglio di altri 100.000 posti nella scuola statale.

Il nostro giudizio non può che essere fortemente negativo.

Naturalmente un commento più puntuale sarà possibile una volta noti i testi definitivi.

Approfondimenti

Libri di testo: una semplificazione che maschera altri fini

Libri di testo prodotti nella doppia versione, on line e cartacea, a partire dal prossimo anno scolastico, con obbligo dei Collegi docenti delle scuole del primo e secondo ciclo, ad adottare esclusivamente libri utilizzabili nella doppia versione.
Un provvedimento che si avvale della tecnologia informatica per abbattere i costi dei libri di testo per scuole e famiglie.
Ma un provvedimento che non fa i conti con il carico di lavoro che si abbatte su scuole, segreterie e personale ATA in genere, non fa i conti con una non comprovata competenza informatica da parte di tutti gli operatori del settore né con un'adeguata strumentazione informatica, soprattutto nelle scuole elementari e nei licei.
Un pessimo segnale infine quello del ritorno alla "personalizzazione" morattiana in grande stile con tanto di ripartizione dei contenuti in fascicoli e sezioni tematiche corrispondenti alle "Unità di apprendimento" a cui si possono aggiungere ulteriori arricchimenti e aggiornamenti.
Una semplificazione del sapere dal carattere puramente contenutistico, lontano anni luce dall'approccio didattico per competenze delle "Indicazioni per il curricolo" che tutte le scuole sperimenteranno nel prossimo anno scolastico… fino a prova contraria!

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Esclusione dell'ENEA dai programmi energetici

Diversi articoli sono dedicati all'energia, alla strategia nazionale al riguardo ed a quella sul nucleare. Notiamo che non viene mai nominato l'ENEA, l'ente di ricerca pubblico cui è affidata la missione di Ricerca e Sviluppo sull'energia tra le altre materie, e quella di presidio nucleare. Notiamo anche che si stabilisce che il Governo sceglierà i siti dove collocare le centrali nucleari (non sappiamo quante). Vorremmo sapere quale strategia utilizzerà e quali saranno le competenze che verranno utilizzate.
I programmi nucleari sono cose serie nei paesi seri, e sinceramente, senza che sia definito il "sistema" di ricerca, gestione e controllo, leggere della previsione di compensazioni ai territori coinvolti fa tristezza.

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Ancora denari senza controllo all'Istituto Italiano di Tecnologia

A volte tornano. E' proprio il caso di dirlo quando si parla dell'Istituto Italiano di Tecnologia. Fu istituito dal Ministro dell'Università Moratti e fortemente voluto dall'ex e attuale Ministro del MEF Tremonti, nonostante i pareri contrari della comunità scientifica che non sentiva la necessità di un siffatto Istituto di ricerca lautamente finanziato con fondi pubblici. Oggi il decreto legge del Governo sopprime la Fondazione IRI e trasferisce dal 1 luglio 2008 le dotazioni patrimoniali ed ogni altro rapporto giuridico della Fondazioni IRI alla Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia.
Non è completamente valutabile il "sacrificio" che fa l'IIT a gravarsi della Fondazione IRI poiché dallo Statuto si evince il patrimonio di partenza, € 130.000.000, ma non quello di arrivo che potrebbe essere stato arricchito, come prevede lo statuto, da erogazioni e donazioni, da contributi dello Stato e degli Enti Locali, ecc.
Cosa non farebbe il Ministro del MEF per l'Italia..!

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Nuove attribuzioni all'Istituto Nazionale di ricerca metrologica

Si stabilisce di attribuire all'INRIM le competenze per l'omologazione degli strumenti di misura ai fini delle transazioni commerciali, sottraendole al Ministero dello Sviluppo economico. Si recupera così una sovrapposizione di competenze tra la metrologia legale e quella tecnico scientifica.
Rimane ovviamente aperta la contraddizione tra il contenimento della spesa, anche di personale, e l'ampliamento delle competenze attribuiti agli enti di ricerca.
Contemporaneamente la verifica periodica degli strumenti viene assegnata ai Comuni, quindi a istituzioni pubbliche.

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Fondi strutturali europei: si privilegiano le infrastrutture a discapito della conoscenza

La manovra economica presentata ipotizza l'azzeramento del Quadro Strategico Nazionale (QSN)2007/2013, programma per l'utilizzo dei fondi strutturali e compromette il principio di addizionalità alla base degli interventi dell'UE.
La proposta italiana del QSN per la politica regionale di sviluppo 2007/2013 è stata approvata dalla Commissione Europea a fine 2007, pensare oggi di rimettere in discussione tutto con lo stravolgimento degli obiettivi di politica di coesione lascia qualche perplessità sulla eventuale riapprovazione da parte dell'UE.
Si ipotizza la riprogrammazione degli investimenti previsti sia con Fondi per le Aree Sottoutilizzate che per i Programmi Operativi Nazionali (FAS e PON) dando priorità differenti rispetto alle indicazioni presenti oggi nel QSN2007/2013.
L'obiettivo è quello di concentrare la gestione dei fondi e decidere i progetti da finanziare a livello di comitato interministeriale per la programmazione, il Cipe, cioè la struttura che fa capo direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Si tratta di ingenti somme se si considera che il solo finanziamento FAS 2007/2013 per l'istruzione, la formazione e ricerca è di circa nove milioni di euro.
Si ipotizza inoltre che gli obiettivi dei programmi operativi nazionali e interregionali possano essere rivisti, al fine di privilegiare quali priorità: infrastrutture, sicurezza, tutele dell'ambiente (trattamento dei rifiuti), internalizzazione delle imprese, ricerca.
Gli obiettivi realmente prioritari della promozione dei circuiti della conoscenza, la diffusione di elevati livelli di competenze, l'equità di accesso e capacità di apprendimento continuo nella popolazione vengono accantonati.
La priorità all'inclusione sociale e servizi per la qualità della vita, viene completamente azzerata.
In tal modo si disincentiva la valorizzazione agli interventi di sostegno alla formazione del capitale umano, della ricerca e dell'innovazione tecnologica presenti nell'attuale QSN; il perseguimento degli obiettivi di Lisbona 2010 viene tralasciato per dare spazioa obiettivi fondamentalmente strutturali sia di livello nazionale che regionale.

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Ulteriore revisione delle norme sul lavoro a termine nel pubblico impiego

Si interviene ancora una volta sull'Art. 36 del Dlgs 165/2001, già modificato dall'ultima finanziaria, rispetto al lavoro a termine nei comparti pubblici. L'allargamento della possibilità di stipulare contratti a termine, se da una parte garantisce le proroghe dei contratti del personale ancora da stabilizzare, rischia di lasciare nuovo spazio all'abuso di queste modalità di assunzione in luogo del normale contratto a tempo indeterminato generando ulteriore precariato.

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Ampliamento della possibilità di ricorrere al lavoro a termine nel privato e allentamento delle norme contro il lavoro nero

MODIFICHE ALLA DISCIPLINA DEL CONTRATTO DI APPRENDISTATO: Il ricorso all'apprendistato professionalizzante di cui all'art 49, comma3, del D.Lgs. 276/2003 viene sdoganato dai vincoli della durata minima. Contestualmente viene prevista, con l'introduzione di un comma aggiuntivo, la formazione tutta interna all'azienda disciplinata dalla contrattazione collettiva bypassando di fatto la regolamentazione sui profili formativi rimessa alle Regioni.

MODIFICA ALLA DISCIPLINA DEI CONTRATTI OCCASIONALI DI TIPO ACCESSORIO ovvero quelli che vengono retribuiti con un vaucher. Viene ridisegnato il ricorso al lavoro occasionale di tipo accessorio con la precisazione che è destinato alle imprese familiari di cui all'art. 230 bis del cod.civ.

MODIFICHE ALLA DISCIPLINA IN MATERIA DI ORARIO DI LAVORO. Vengono apportate alcune modifiche al D.Lgs 66/2003 in materia di organizzazione dell'orario di lavoro. In particolare

viene considerato lavoratore notturno colui che presta la sua attività per almeno tre ore. Viene reso più flessibile il riposo settimanale dovuto ad una media bisettimanale e pertanto non coincidente con le 24 ore consecutive. Vengono infine ridotte le sanzioni amministrative in caso di violazioni da parte del datore di lavoro.

MODIFICHE ALLA DISCIPLINA DEL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO. Viene per così dire ampliato il cd "causalone" per cui il ricorso al rapporto di lavoro a termine di cui al D.Lgs 368/2001 è reso possibile anche per l' attività ordinaria del datore di lavoro. Mentre sulla successione dei contratti a termine e sul diritto di precedenza sono ammesse deroghe per effetto della contrattazione collettiva . Quei vincoli voluti dal governo di centro sinistra e previsti dalla l. 247/2007 vengono tranquillamente rimossi.

MISURE CONTRO IL LAVORO SOMMERSO Vengono attenuate le sanzioni di tipo amministrativo a carico del datore di lavoro che utilizza lavoratori irregolari e a nero.

ABROGAZIONI

  1. Viene abrogata la legge 188/2007 "disposizioni in materia di modalità per la risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie della lavoratrice, del lavoratore, nonché del prestatore d'opera e della prestatrice d'opera". Ovvero viene eliminata quella legge voluta dal legislatore per combattere le cd dimissioni in bianco.
  2. Vengono abrogati tutti i commi dell'art. 1 L. 247/2007 che avevano a loro volta ridimensionato il ricorso al lavoro intermittente e alle prestazione discontinue
  3. Vengono eliminate le norme previste dalla l. 296/2006 di cui all'art. 1 commi 1173, 1174 e 1178 relativamente all'individuazione degli indici di congruità indispensabile per valutare i livelli di violazione delle norme in materia di incentivi, agevolazioni contributive e tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, nonché il sistema sanzionatorio per l'omessa istituzione ed esibizione dei libri matricola e paga.

RIVIVISCENZA. Viene ripristinato il ricorso al lavoro intermittente di cui al D.Lgs 276/2003.

Il complesso degli interventi previsti sia nel DDL di Finanziaria che nel DL ad esso collegato tende a cancellare le norme in materia lavoristica introdotte dal governo di centrosinistra ripristinando così, la condizione ante quam, ovviamente penalizzando i lavoratori e favorendo in maniera sfacciata le imprese.

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Deleghe al Governo per la riorganizzazione di enti vigilati dal ministro del lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

Con un decreto finanziario il Governo si attribuisce la delega, della durata di 12 mesi, a riorganizzare attraverso decreti legislativi ISS e ISPESL (oltre ad altri enti non di ricerca) ed il rapporto di vigilanza dei ministeri. I criteri sono di semplificazione, razionalizzazione, economicità, ma soprattutto di riportare tali enti ad essere il braccio operativo dei rispettivi ministeri.
Ancora una volta il Governo si dimentica della Costituzione e dell'autonomia garantita agli enti di ricerca. E non crediamo proprio che si possa dire che l'Istituto Superiore di sanità non abbia dimostrato da anni, con i propri risultati scientifici, di essere un ente di ricerca fondamentale per il paese e che l'ISPESL non sia fondamentale per la ricerca sulla salute e sicurezza del lavoro anche per attuare il Testo Unico sulla sicurezza.

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Soppressione o riordino di enti pubblici

Gli enti pubblici non economici con una dotazione organica inferiore alle 50 unità sono soppressi al sessantesimo giorno dall'entrata in vigore del decreto. Le relative funzioni e le risorse umane sono trasferite al Ministero vigilante.
Quindi INFS, EIM, IMMS, Centro Fermi, e forse anche ANSAS e INVALSI, più altri enti di ricerca più piccoli vengono soppressi. Ci chiediamo come faccia un ministero a svolgere la funzione di ricerca, come sia garantita l'autonomia del ricercatore che si troverà alle dirette dipendenze del Ministero?
Ma la stessa sorte può toccare a qualunque altro ente di ricerca se il ministero vigilante relativo si dimentica o sceglie di non confermarlo.

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Modificata la contrattazione integrativa nel pubblico impiego

Il Decreto legge prevede la trasmissione alla Corte dei Conti di specifiche informazioni sulla contrattazione integrativa da cui deve risultare non solo l'evoluzione e la consistenza del fondo ma anche il suo utilizzo che si deve basare su criteri, dettati dal decreto, che riconoscono il merito, premiano la qualità della prestazione individuale, e i parametri di selettività delle progressioni economiche. Sono previsti interventi correttivi da parte della Corte dei Conti anche a livello di singola amministrazione, obblighi e sanzioni
E' una norma che mette in discussione l'autonomia delle scuole, delle università e degli enti di ricerca, snatura la contrattazione integrativa e il ruolo degli organismi di controllo interni. Non è certo con queste norme che si riforma la Pubblica Amministrazione.

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I servizi della pubblica amministrazione dati al mercato

E' una vera e propria esternalizzazione dei servizi delle amministrazioni pubbliche, l'unico vincolo che viene posto è quello del risparmio che avverrà anche con il congelamento dei posti e la conseguente riduzione della spesa per la contrattazione integrativa. I risparmi così conseguiti saranno utili anche nella valutazione del dirigente.
E' una norma che, non ponendo vincoli, consente di rivolgersi al "mercato" anche per servizi essenziali per i fini istituzionali delle amministrazioni, e sarà assecondata dai dirigenti stessi che così vedranno crescere la loro indennità di risultato.
Non è previsto in alcun modo che i servizi acquistati rispondano a criteri di qualità e sicurezza.

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