FNSI, rinviata al 3 ottobre la manifestazione nazionale per la libertà d'informazione
La strage di soldati italiani a Kabul ha spinto la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il sindacato nazionale dei giornalisti, a rinviare al 3 ottobre la manifestazione in difesa della libertà di stampa, in programma per il 19 settembre.
Dopo l'attentato a Kabul in Afghanistan, la manifestazione per la libertà d'informazione, organizzata per il 19 settembre, è stata rinviata al 3 ottobre. L'iniziativa si svolgerà in Piazza del Popolo a Roma con inizio alle 15.30.
"Con profondo rispetto verso i caduti, nell'espressione di un'autentica, permanente volontà di pace quale condizione indispensabile di una informazione libera e plurale capace di rappresentare degnamente i valori della convivenza civile", la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, ha deciso, d'intesa con le altre organizzazioni aderenti (CGIL, ACLI, ARCI, Art. 21, e numerose associazioni sindacali, sociali e culturali), di rinviare ad altra data la manifestazione programmata per sabato 19 settembre.
"In un momento tragico come questo - scrive la FNSI in una nota - ci stringiamo attoniti accanto ai nostri morti in Afghanistan. Sono morti dell'Italia che paga oggi un pesante tributo nella frontiera della sicurezza internazionale e della lotta al terrorismo. Il nostro rispettoso pensiero va subito ai soldati caduti, alle loro famiglie, alle forze armate che, in un Paese martoriato, rappresentano la nostra comunità in ossequio a risoluzioni dell'Onu, in una complicata ricerca di una via di uscita dell'Afghanistan dal terrore verso la democrazia".
"I giornalisti - continua la FNSI -, che hanno pagato alti prezzi di sangue per il diritto-dovere di informare compiutamente i cittadini su dolorose vicende belliche e del terrorismo in ogni parte del mondo, rinnovando la solidarietà e il cordoglio nei confronti di tutti i caduti e delle loro famiglie, riconfermano l'impegno permanente per un'informazione che dia sempre voce alle ansie, alle speranze, alle idee di tutti".
Roma, 18 settembre 2009
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