Ancora nessun recupero dei fondi per la contrattazione integrativa tagliati da Brunetta
La Ragioneria Generale dello Stato e la Corte dei Conti confermano il mancato recupero del taglio del 10% sul salario accessorio previsto dalla legge 133/2008.
Dopo gli annunci e le rassicurazioni profuse da più parti circa il ripristino delle risorse tagliate con la legge 133/08 alla contrattazione integrativa, che sarebbe stato possibile grazie all’emanazione del DPCM 2 luglio 2009 e sul quale siamo già intervenuti, arriva la conferma che avevamo ragione nel mettere in guardia i lavoratori da false illusioni e dai rischi di inconsistenti recuperi salariali. Infatti, ora arriva la conferma da parte della Ragioneria Generale dello Stato e dalla Corte dei Conti.
Siamo venuti a conoscenza di una nota della Ragioneria, in risposta alle comunicazioni pervenute dalle amministrazioni sull’accertamento di risorse derivanti da disposizioni speciali di cui all’allegato B della legge 133/08 aggiuntive ai fondi, destinabili alla contrattazione integrativa in attuazione del DPCM 2 luglio citato.
Ebbene, pur verificando l’esistenza di risparmi effettivi e quindi di risorse destinabili alla contrattazione integrativa, la Ragioneria precisa che tali risorse potranno “
confluire nei relativi fondi entro i limiti stabiliti dall’art. 67 comma 5 del citato D.L. n. 112, come precisato dall’art. 2 del DPCM 2.7.2009”: cioè vale a dire le risorse del 2004 tagliate del 10%.
Si ribadisce che qualunque ipotesi virtuosa di recupero di risorse da destinare alla contrattazione integrativa, sia pure derivanti dalle disposizioni speciali dell’allegato B, deve comunque avvenire nei limiti imposti dal taglio del 10% del salario accessorio.
Questo “quadretto” non proprio promettente per il futuro dei salari è confermato anche dalle raccomandazioni allegate dalla Corte di Conti alla delibera di registrazione positiva dell’ipotesi di accordo per il CCNL Ricerca 2006-2009, quando si ricorda
“la natura meramente programmatica delle disposizioni recate dall’art. 11 dell’ipotesi relativa al secondo biennio” contrattuale che la FLC Cgil non firmò. Gli artt. 6 e 11, secondo le altre OO.SS. firmatarie, avrebbero garantito invece il recupero del taglio del 10% ai fondi di ente entro il 30 giugno del 2009 e questa argomentazione, come si ricorderà, fu addotta fra le altre per giustificare la firma al II biennio contrattuale della Ricerca: come vediamo la storia è stata diversa!
La Corte, infine, sempre a proposito del CCNL della Ricerca, ritiene che, oltre alla complessa fase di verifica dei risparmi, ci dovrà essere una ulteriore fase di contrattazione nazionale sui criteri per il loro utilizzo che, come sostenuto dalla Ragioneria, non produrrà il recupero del taglio del salario accessorio.
Insomma siamo all’ennesimo gioco delle tre carte sulla pelle dei lavoratori e alle solite promesse non mantenute. Il secondo biennio si conferma una remissione per le buste paga dei lavoratori e restano valide le ragioni della nostra mancata firma.
La FLC Cgil conferma il proprio impegno, a partire dalla prossima tornata contrattuale, per il ripristino delle risorse tagliate.
Roma, 16 settembre 2009
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