Il MIUR non ha il coraggio di pubblicare i dati sui pensionamenti del comparto scuola
La riforma Fornero determina la riduzione di un terzo dei pensionandi al 1 settembre 2013.


La stampa sta diffondendo i dati sui numeri dei futuri lavoratori pensionati della scuola dal 1 settembre 2013. Il Ministero non li ha ancora diffusi.
Infatti, quei dati non parlano di ringiovanimento del personale, non parlano di opportunità per i giovani che vogliono accedere alla professione docente. La riforma Fornero ha determinato nel giro di un anno una ulteriore riduzione di un terzo dei pensionamenti del comparto scuola, mettendo a rischio qualsiasi piano di stabilizzazioni.
Altro che nuovo concorso, Ministro Profumo! Con questi numeri sono a rischio anche i contingenti del concorso in via di espletamento. E in tempo di una crisi economica di cui non si vede sbocco, a quel concorso sono legate le speranze anche di chi ha perso il lavoro in altri settori.
I proclami sui concorsi diventano demagogia se non ci sono i posti, diventano strumentali se nascondono l'obiettivo di penalizzare le graduatorie ad esaurimento.
Oggi è necessario restituire dignità alla scuola pubblica e lo si può fare consentendo ai precari di garantire la continuità didattica attraverso un adeguato piano di stabilizzazioni.
Due operazioni diventano in questo senso prioritarie:
- “riformare” la riforma Fornero per consentire ai giovani l’accesso al lavoro
- investire nel sistema dell’istruzione per restituire alle scuole organico e risorse.
Anche su questi obiettivi si fonda la nostra mobilitazione che prevede un presidio del personale precario dei nostri comparti il 10 aprile a Roma presso il Ministero dell'Istruzione.
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