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Non si può morire entrando a scuola

Contro la violenza e il terrorismo gli studenti invitano a reagire.

19/05/2012
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A cura dell'Unione degli Studenti

La violenza cieca e criminale del terrorismo ha colpito ancora. Colpisce vittime innocenti, ragazzi, studenti nella loro scuola, presidio di legalità e spazio di giustizie e libertà, luogo in cui dovrebbe nascere la speranza di un futuro migliore, e che invece oggi è stato teatro di una orribile tragedia.

Il fatto che si possa morire a scuola è per noi inconcepibile da sempre, ma il fatto che questo accada in una dinamica folle ed omicida è un dato preoccupante che non può lasciarci in silenzio. Proprio in una scuola, che ha il nome della moglie del Giudice Falcone, vittima di una violenza mafiosa, proprio in contemporanea al passaggio in città della carovana antimafia. Poco importa quale sia la pista, certo è che la violenza in questi territori, nel Sud Italia, è figlia di una cultura che deve essere distrutta e cancellata.

Indipendentemente dall'esito delle prime indagini, quello che oggi è successo è un atto gravissimo, senza precedenti. La risposta delle studentesse e degli studenti deve essere immediata, come quella di tutta la cittadinanza italiana, colpita ancora una volta al cuore, aggredendo al futuro del Paese, agli studenti. Per chi oggi è morto, per chi è ferito, senza motivo, solo perchè era uno studente con dei sogni, con delle passioni, con dei desideri, con un futuro di libertà per cui lottare.

Per chi aveva dei sogni che oggi sono stati spezzati dalla follia della cieca violenza. Perché non si può morire così, entrando a scuola. Non ci faremo terrorizzare, non possiamo darla vinta a chi vuole, attraverso la violenza e il terrorismo, mettere in scacco la democrazia nel nostro Paese e mettere a rischio  la vita di innocenti.Non abbiamo paura di urlare, di opporre la conoscenza e la voglia di libertà alla vile azione violenta.   

Come studenti non possiamo restare fermi. La solidarietà attiva, umana è una necessità senza la quale si rimane soli, senza la quale si perde il senso collettivo di una tragedia come questa. Chiediamo quindi di mobilitarci sin da subito, nelle piazze, davanti ai Comuni. A Brindisi saremo in piazza alle 18.00. Vi chiediamo di fare lo stesso in tutta Italia. Lo chiediamo, come studenti a tutta la cittadinanza italiana. Non restiamo fermi, bisogna reagire a questa violenza.

Contro la violenza e il terrorismo, scendiamo subito in piazza, insieme, uniti da un solo spirito e da quella voglia di libertà e democrazia che ancora una volta hanno provato a scalfire, ma che non potranno mai soffocare.

Martina Carpani, Presidente della Consulta Provinciale di Brindisi
Francesca Rossi, Studentesse di Brindisi, coordinatrice dell'UdS Brindisi
Carlo Monticelli, Coordinatore Udu Lecce, Università del Salento
Don Luigi Ciotti, Presidente Nazionale di Libera
Serena Sorrentino, Segreteria Nazionale Cgil
Mariano Di Palma, Coordinatore Nazionale Unione degli Studenti
Domenico Pantaleo, Segretario Generale Flc Cgil
Federico Del Giudice, Portavoce Rete della Conoscenza
Maurizio Landini, Segretario Nazionale Fiom Cgil
Paolo Beni, Presidente Nazionale Arci
Vittorio Cogliati Dezza, Presidente Nazionale Legambiente
Vanessa Palucchi, Legambiente Scuola e Formazione
Luca Spadon, Portavoce Link Coordinamento Universitario