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Unione Europea. Il Consiglio dei Capi di governo degli Stati membri lancia il prossimo ciclo della Strategia di Lisbona

La conoscenza e l’innovazione sono ancora una volta riconosciute tra le quattro aree prioritarie della Strategia di Lisbona. Ma, a parere dell’ETUCE, occorrono maggiore coerenza e più investimenti.

17/03/2008
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Di fronte ad un quadro a tinte sempre più fosche su diversi fronti, ambientale, economico, sociale, il Consiglio dei Capi di governo dell’Unione Europea, riunitosi il 13 e 14 marzo scorso, ha confermato le Linee guida integrate per la crescita e l’occupazione previste dalla Strategia di Lisbona, sottolineando, però,la necessità di assicurare un migliore bilancio tra crescita economica , adozione di una nuova agenda sociale e attenzione alle questioni ambientali. La conoscenza e l’innovazione sono ancora una volta confermate una delle quattro aree prioritarie della Strategia di Lisbona, in quanto fattori chiave per la futura crescita. Tra gli obiettivi riconfermati: maggiori investimenti nel campo della ricerca, dello sviluppo e dell’educazione, capacità di trattenere i giovani talenti, revisione delle conoscenze e delle competenze con l’obiettivo di identificare le necessità dell’UE nella prossima fase, introduzione della “quinta libertà”, cioè il libero flusso della conoscenza, attraverso:

  • il rafforzamento della mobilità tra le frontiere dei ricercatori, come degli studenti, degli scienziati e del personale docente universitario;

  • un mercato del lavoro per i ricercatori europei più aperto e competitivo, fornendo migliori carriere e trasparenza,

  • l’ulteriore attuazione delle riforme nel settore dell’istruzione superiore;

  • la facilitazione e la promozione dell’uso ottimale della proprietà intellettuale creata in organizzazioni di ricerca pubbliche in modo di accrescere il trasferimento delle conoscenze all’industria, in particolare attraverso la “Carta della proprietà intellettuale” da adottare entro la fine dell’anno;

  • un accesso maggiore alla conoscenza e all’innovazione

  • il riconoscimento reciproco delle qualifiche

Il Consiglio ha, inoltre, adottato le raccomandazioni contenute nel Rapporto intermedio pubblicato nell’ottobre scorso che, per quanto riguarda il settore educativo, evidenziava la difficoltà a raggiungere gli obiettivi prefissati in assenza di serie riforme ed investimenti nel capitale umano da parte degli stati membri

Un problema sollevato anche dal sindacato europeo dell’educazione, ETUCE, che in un documento di analisi del Rapporto intermedio evidenzia come sia necessario accrescere la percentuale di PIL dedicata alla risorse, impegnarsi maggiormente nei processi di riforma e riorientare in modo sostanziale le politiche europee nell’istruzione superiore, che non può essere soggetta alle logiche di mercato, garantendo, invece, maggiore equità nell’accesso e negli standard.

Roma, 17 marzo 2008