Il sindacato vede rischi di razzismo.
Regno Unito, Marzo 2003
Marzo
Il sindacato vede rischi di razzismo. La guerra all’Iraq rischia di incrementare il razzismo nelle scuole inglesi. E’ questo l’allarme lanciato dalla Nut, uno dei principali sindacati inglesi della scuola. Sono a rischio alunni e personale immigrati, rifugiati, ebrei e mussulmani: in particolare il sindacato teme ondate contrapposte di islamofobia e antisemitismo. Inoltre bisognerà stare attenti a segnali di turbamento nei bambini che hanno famiglie e parenti nell’area interessata dalla guerra. Durante la guerra del Golfo del 1991 si verificò un incremento di bullismo tra gli allievi mussulmani. Doug Mc Avoy, segretario generale della Nut, chiede che gli insegnanti siano preparati a fare fronte a simili problemi, a tutelare l’infanzia dalla propaganda di guerra, che inevitabilmente inonderà i media, a calmare paure, a soddisfare correttamente le curiosità degli alunni, a evitare atteggiamenti partigiani nelle discussioni in classe.
Una extended school in ogni distretto. Si chiama extended school ed è una scuola che fornisce sostegno all’apprendimento dei bambini, aiuto ai genitori che lavorano, opportunità educative anche per gli adulti oltre a cura dei piccoli, assistenza sociale e sanitaria, family learning, attività sportive e artistiche, corsi Tic ecc. Ne saranno impiantate nei prossimi tre anni 240, una per ogni local education authority, i distretti scolastici in cui è diviso il territorio britannico. Il servizio, che, da come è descritto dal Guardian, ricorda molto alcune esperienze di tempo pieno italiano, riguarderà naturalmente le aree più bisognose d’oltremanica. L’iniziativa ha trovato una buona accoglienza da parte del sindacato degli insegnanti Nut.
Gli esami non finiscono mai. Anche per gli esami stessi: infatti, dopo le vicende che lo scorso autunno hanno portato alle dimissioni del Ministro Estelle Morris e di buona parte del suo staff, il rapporto dell’Ofsted sull’implementazione delle strategie ministeriali circa la maturità inglese lascia largamente scettica la National Union of Teachers. Secondo John Bangs del dipartimento educativo del sindacato, infatti, tutto converge a dimostrare che è ora di cambiare: sono i ridicoli targets governativi che minano la crescita professionale e l’implementazione delle riforme richiede il coinvolgimento degli insegnanti.
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