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Ancora bambini uccisi in Siria. USA lanciano ora un attacco diretto

La FLC CGIL chiede al governo azioni diplomatiche immediate.

07/04/2017
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Dopo l’ordine del Presidente Trump, 59 missili lanciati da due navi da guerra statunitensi di stanza nel Mediterraneo si sono abbattuti stamattina su quella che gli americani considerano la base di Al Shayrat, da dove sarebbero partiti gli aerei con le armi chimiche per il raid del 4 aprile scorso. Nei giorni scorsi, infatti, in Siria, nel distretto di Khan Sheikhoun, un attacco aereo con l'uso di un gas letale aveva ucciso almeno 72 civili, tra i quali più di 20 bambini. Per tutte le organizzazioni internazionali l'attacco era partito dalle milizie di Assad, in una zona controllata dalle forze "ribelli", cioè dall'organizzazione Fatah al Sham (ex Fronte al Nusra).

Il governo Assad aveva replicato di avere "solo" colpito un deposito di armi chimiche ribelle, e nelle sue dichiarazioni era stato appoggiato dalla Russia, che da tempo blocca ogni condanna da parte del Consiglio di sicurezza dell'ONU, compreso quello del giorno successivo all’attacco, e che anche oggi ha condannato l’attacco degli Stati Uniti. Ma bisogna ricordare che negli ultimi anni la questione dell'uso reiterato delle armi chimiche in Siria è stato sempre all'ordine del giorno nel quadro internazionale, fino all’ultima conferenza a Bruxelles proprio qualche giorno fa.

“Prima di ogni altra cosa, si devono salvaguardare le vite umane, in particolare quelle dei bambini. Ogni azione diplomatica deve chiedere l'immediato cessate il fuoco da parte dei contendenti e si deve aprire un tavolo di discussione” ha dichiarato Francesco Sinopoli, Segretario Generale della FLC CGIL. “La diplomazia italiana e in particolare Federica Mogherini, che ricopre il fondamentale ruolo di Rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri, ha il dovere morale di cercare ogni possibile soluzione per permettere ai bambini siriani di avere un presente e un futuro sicuro, di poter andare a scuola, studiare a casa, giocare, senza l'incubo di poter morire da un momento all'altro” ha continuato Sinopoli.

“A partire dalla Siria, bisogna assicurare la possibilità di una vita normale a tutte le popolazioni, e non bisogna approfittare di questi veri crimini contro l'umanità per inaugurare nuove 'guerre di pace', né ‘spedizioni punitive’” ha aggiunto Claudio Franchi, Responsabile Affari Internazionali della FLC CGIL “Se i negoziati di Astana e Ginevra non sono bastati, si provino altre formule, perché probabilmente la Russia e la Turchia, e ora l’Iran, non riescono a garantire effettivamente ​una serena stabilità​. E si inizino ​finalmente ​a coinvolgere le parti sociali per un reale processo di pace, in modo da rappresentare i bisogni concreti di donne, uomini e bambini. Che questa tragedia diventi un monito: l’Occidente, e l’Italia in particolare, ricordi che quasi tutti i migranti che vengono da quelle zone e si rifugiano in Europa, fuggono proprio da quelle tragedie e cercano solo un lavoro per sé e una scuola per i propri figli. Non dimentichiamolo mai, l'accoglienza è un valore assoluto. Sempre.”

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