È LAVORO #NONÈUNHOBBY. Giovedì 28 maggio presidio al Ministero del Lavoro ore 16.00
Assegnisti di ricerca, dottorandi e borsisti rivendicano il diritto all'indennità di disoccupazione DIS-COLL.
Quello svolto dagli assegnisti di ricerca, dai dottorandi e dai borsisti di ricerca non è vero lavoro. Questo l'argomento usato dal Ministro Poletti per negare il diritto all'indennità di disoccupazione DIS-COLL alla porzione più precaria dei giovani ricercatori di Università ed Enti di ricerca. A dispetto della retorica del Jobs Act, infatti, i nuovi ammortizzatori sociali non sono per tutti.
Un'esclusione incomprensibile quella di assegnisti, dottorandi e borsisti, giustificata negando la dignità del lavoro di circa 60.000 persone che rappresentano una delle poche possibilità di rilancio del nostro Paese.
Al Ministro forse non è noto che oltre un terzo del personale accademico è composto da queste figure, senza le quali gli atenei e gli enti, privati da anni di risorse finanziarie e strangolati dal blocco del turn-over, non potrebbero garantire gran parte delle proprie attività di ricerca e didattica. Il Ministro dimentica anche che gli assegni di ricerca sono omologati ai collaboratori coordinati e continuativi e che tutte queste figure versano oltre il 30% del loro reddito alla gestione separata INPS per contributi sociali e previdenziali, senza riceverne molto in cambio. Forse il Ministro pensa che quello della ricerca sia un hobby di massa coltivato da 30-40enni annoiati.
Cosa succederebbe se tutti questi "non lavoratori" smettessero di svolgere le loro attività e di versare i contributi? Come andrebbero avanti gli Atenei e gli Enti di ricerca? Come si sosterrebbe il sistema previdenziale?
Il sistematico svilimento dei giovani (e ormai non più giovani) ricercatori nel nostro paese ha assunto toni e livelli parossistici. Da una parte la retorica dell'innovazione e la pubblica lamentazione per la fuga dei cervelli, dall'altra la svalutazione della ricerca e l'ennesima discriminazione dei ricercatori precari nell'accesso al welfare. Un welfare complessivamente escludente e selettivo nei confronti dei soggetti più fragili, privo di strumenti universali come il reddito minimo garantito capaci di rivolgersi a tutti.
Rivolgiamo un appello ad assegnisti e dottorandi, alle associazioni, organizzazioni e gruppi informali della comunità accademica nazionale e a tutti coloro che hanno a cuore il destino dei giovani ricercatori e dell'università italiana, affinché si mobilitino in difesa del diritto del Paese a un sistema di welfare non discriminatorio. Giovedì 28 Maggio, alle ore 16.00, manifesteremo sotto il Ministero del Lavoro, durante il presidio verranno consegnate al Ministero le migliaia di firme raccolte dalla petizione online #perchénoino promossa da FLC CGIL e ADI per chiedere il riconoscimento dell'indennità di disoccupazione DIS-COLL.
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