Incarichi dalle GPS per ruolo e supplenze: le istanze non sono ancora partite
Sia l’occasione per riflettere sulla possibilità di pubblicare le disponibilità di posti prima di dare l’avvio alle domande. Questa scelta garantirebbe trasparenza nelle nomine e efficienza nella procedura informatizzata.


Siamo in attesa che il Ministero dell'Istruzione dia risposta alla richiesta unitaria dei sindacati di avviare il confronto sulle nomine da GPS finalizzate alle assunzioni (articolo 59, comma 4, del DL n. 73/2021) e al conferimento delle supplenze al 31 agosto e al 30 giugno.
SPECIALE ASSUNZIONI E SUPPLENZE
In questo contesto approfondiamo un tema strategico rispetto alla procedura: la pubblicazione delle cattedre disponibili, sia quelle utili alle assunzioni straordinarie da GPS, che quelle relative agli incarichi di supplenza annuali e al 30 giugno prima che i lavoratori presentino l’istanza.
È una delle principali richieste che abbiamo espresso al Ministero e la ragione di questa istanza nasce dall’esigenza di garantire trasparenza e efficienza all’assegnazione dei posti, sia quelli che poi si trasformeranno in assunzioni in ruolo, sia quelli che riguardano gli incarichi di supplenza con contratti a TD.
L’informatizzazione delle procedure amministrative è un elemento di innovazione e velocizzazione nelle assegnazioni dei posti, ma esistono i presupposti perché questa operazione vanga fatta nel rispetto dei meccanismi di trasparenza che sino ad oggi sono stati rispettati con le nomine fatte in presenza.
Nell’incontro dello scorso 30 luglio, i tecnici che gestiscono i servizi informatici del Ministero ci hanno detto chiaramente che per poter procedere all’assegnazione dei posti sarà necessario aspettare il caricamento a sistema delle sedi disponibili e delle graduatorie corrette. Inoltre a precisa domanda formulata dai rappresentanti della FLC in merito ai tempi che impiega il software, una volta inseriti i dati, a elaborare l’assegnazione, la risposta è stata che è possibile avere i risultati in meno di 24 ore. Alla luce di ciò si capisce come la scelta di fare presentare le istanze prima di avere le sedi disponibili renderà solo più complessa e farraginosa la compilazione da parte dei lavoratori, costretti a inserire 100 preferenze al buio, senza conoscere i posti effettivamente disponibili.
Questo impedirà loro di poter esercitare una scelta consapevole tra graduatorie e tipologie di posti differenti, in relazione al proprio punteggio e alle sedi. Possiamo immaginare che nelle grandi province, con molto più di 100 comuni, l’attribuzione sarà un terno al lotto. Oltretutto in un regime di blocco sulla sede di assegnazione per i neo assunti le ricadute di queste assegnazioni si protrarranno per 3 anni.
Per questo è ragionevole chiedere che i passaggi messi a punto con la nuova procedura siano ben ponderati e realizzati in una quadro di rispetto delle regole che sino ad oggi hanno garantito trasparenza alla procedura.
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