Immissioni in ruolo: assegnati solo 19.294 posti su un contingente di 84.808, pari al 22% del totale dei docenti e 9674 posti ATA su una disponibilità di 25.175 pari al 38,4%
Finalmente forniti i dati ufficiali chiesti il 9 settembre con una nota unitaria, e i risultati sono peggiori delle nostre stesse stime rivelatesi fin troppo ottimistiche.
L’informativa sui dati generali delle immissioni in ruolo di quest’anno – che, vogliamo sottolineare, abbiamo dovuto insistentemente richiedere ad un’Amministrazione reticente a fornirli - parla chiaro: sono stati assegnati soltanto 19. 294 posti su un contingente pari a 84.808 per i docenti, e 9674 posti su un contingente di 11. 323 a fronte di una disponibilità in organico di diritto di 25.175 per gli ATA.
Ciò significa che è andato a buon fine solo il 22% delle assunzioni docenti e solo il 38% circa per cento dei posti ATA disponibili. Il resto dei posti docenti, 65.514, pari al 78% del totale rimane vacante ed è assegnato in questi giorni, con molte difficoltà, dalle graduatorie per le supplenze. Lo stesso avviene per il 62 % dei posti vacanti per il personale ATA. Per i docenti si tratta di cattedre al 31 agosto, ricoperte da quei medesimi precari a cui è stato negato dalla Ministra Azzolina un percorso di accesso al ruolo e formazione abilitante.
Ecco i dati per i docenti:
POSTI VACANTI DEL CONTINGENTE |
Posti vacanti su materia |
Posti vacanti su sostegno |
TOTALE POSTI ASSEGNATI |
TOTALE POSTI NON ATTRIBUITI |
|
84.808 |
64.175 |
21.453 |
|||
Posti assegnati su materia |
17.637 |
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Posti assegnati su sostegno |
1.657 |
||||
Totale posti assegnati |
19.294 |
||||
Totale posti non attribuiti |
65.514 (78%) |
Nel sostegno su 21.453 cattedre vacanti ne sono state assegnate 1.657, e parliamo di una piccola parte dei posti liberi, a cui si sommano 80 mila posti in deroga al 30 giugno che andranno anch’essi a supplenza.
Anche nel sostegno il rifiuto di stabilizzare i 20 mila specializzati che hanno fatto la selezione e formazione con il TFA è incomprensibile e lontana dall’interesse della scuola e degli alunni disabili, che avrebbero potuto avere dei docenti assunti al 1 settembre e in grado di assicurare la continuità didattica. La stessa continuità che viene evocata strumentalmente con il tema del blocco quinquennale alla mobilità e che è negata nei fatti dalle scelte miopi in materia di reclutamento.
Ed ecco i dati per il personale ATA:
Posti complessivamente vacanti: 25.175
Immissioni in ruolo: 9674
Posti rimasti vacanti:15.501
I dati sono assai eloquenti. Quest’anno le supplenze dei docenti supereranno ampiamente le 200 mila unità, appesantendo la macchina della scuola che deve recuperare il tempo perso a causa della pandemia. Lo stesso discorso vale per il personale Ata dove le supplenze andranno ben oltre le 30.000 unità se si sommano i posti rimasti liberi in organico di diritto 15.501, i posti dati in deroga per coprire le esigenze in organico di fatto (circa 10.000) a cui si aggiungeranno i posti da coprire con l’organico di emergenza.
Le nostre denunce di inadeguatezza delle misure messe in campo dall’Amministrazione ricevono una chiara conferma. Come si conferma la giustezza delle nostre proposte di immissione in ruolo rapida ed eccezionale tale da risolvere radicalmente il problema del precariato. Come, ancora una volta, si conferma la validità della nostra idea di ricondurre ad organico di diritto quello consolidato negli anni nel fatto sia per gli Ata che per i docenti.
Una scelta politica responsabile prenderebbe atto dei propri errori rendendosi evidente che è ormai compito dell’intero governo riaprire il confronto sulla materia del reclutamento e delle abilitazioni per il personale docente e delle immissioni in ruolo del personale ata attraverso la revisione die parametri dell’organico e a partire dalla risoluzione del problema della immissione in ruolo dei facenti funzione di DSGA.
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