Docenti precari: caos supplenze, attenzione agli errori
Tutti i posti e gli spezzoni dell’organico dell’autonomia devono essere coperti.


Siamo a fine ottobre e la situazione delle supplenze dei docenti è ancora in pieno caos.
In molte province non sono ancora terminate le assegnazioni provvisorie e di conseguenza non è ancora possibile procedere alle supplenze, nello stesso tempo i posti lasciati liberi da chi ottiene l’assegnazione determinano nuove disponibilità per le quali occorre procedere a nuove nomine.
È necessario quindi porre la massima attenzione alle procedure da seguire per determinare i destinatari delle supplenze, perché l’istituto della nomina fino all’avente diritto rischia di compromettere l’esito del diritto dettato dalle graduatorie.
Le graduatorie ad esaurimento (dalle quali si effettuano le nomine provinciali) in molte realtà e per molti insegnamenti sono esaurite o quasi e quindi occorre procedere con le graduatorie d’istituto.
Le graduatorie d’istituto sono state aggiornate al 2016/2017 (scioglimenti riserve, coda della II fascia, dimensionamento, ecc.) tramite il sistema informativo e quindi sono definitive.
Le scuole che hanno posti o spezzoni sia curricolari che di potenziamento, restituiti dopo le nomine a livello provinciale, devono procedere alla loro copertura con contratti a tempo determinato, utilizzando tali graduatorie (nell’ordine di fascia, a partire dalla prima).
Gli spezzoni fino a 6 ore hanno norme specifiche, ma la FLC CGIL da sempre ha chiesto che tali spezzoni fossero a disposizione dei precari, per aumentare la platea degli occupati.
Va posta particolare attenzione a che i posti di potenziamento non vengano utilizzati per coprire spezzoni dell’organico di fatto, riducendo così sia l’organico dell’autonomia che il numero delle supplenze annuali.
Sulle modalità e le procedure per le supplenze sia del livello provinciale che di scuola è disponibile il nostro approfondimento.
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