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Organici scuola 2017/2018: docenti, illustrate le tabelle di ripartizione dei posti

Nel secondo incontro di informativa ai sindacati è stata anche presentata la quota aggiuntiva destinata alle nuove immissioni in ruolo e la bozza di circolare ministeriale.

15/05/2017
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Facendo seguito alla richiesta unitaria di incontro politico sugli organici docenti per il prossimo anno scolastico, si è svolto al Miur il secondo incontro di informativa sindacale.

Scheda di approfondimento | Speciale organici

L’informativa del MIUR

Il Direttore Generale del Personale, Dott.ssa Maria Novelli, ha illustrato ai sindacati l’esito dell’incontro con il Mef ed i contenuti dell’accordo che ha sbloccato l’emanazione sia della bozza di decreto interministeriale, con tabelle annesse sugli organici docenti per l’anno scolastico 2017/2018, sia della nota ministeriale 21315/17 con le indicazioni operative agli USR.

Rispetto all’annuncio fatto nei giorni scorsi dalla Ministra Fedeli sull’assunzione nella scuola di 52.000 docenti precari per il prossimo 1 settembre 2017, si è chiarito che il grosso di queste nuove assunzioni è dato dalla sostituzione dei pensionamenti (circa 21.000) e dalla copertura dei posti già esistenti e disponibili in organico di diritto dell’anno in corso e su cui non sono state fatte le assunzioni lo scorso anno (circa 16.000). Per cui per quanto riguarda l’assunzione di questi circa 37.000 docenti (21.000+16.000), è evidente che la ripartizione territoriale è già determinata dai pensionamenti, da un lato, e dai posti residui dello scorso anno, dall’altro. Il dato nuovo riguarda, pertanto, solo una parte delle 52.000 assunzioni annunciate: 15.100 circa. Di questi 11.500 saranno stabilizzazioni su posti comuni/classi di concorso, licei musicali compresi e 3.600 per il sostegno.

Tale dotazione aggiuntiva rappresenta solo una parte (meno della metà) rispetto ai 30.262 posti “comuni” esistenti quest’anno in organico di fatto (dato complessivo Miur riconosciuto anche dal MEF), con l’esclusione dei posti di sostegno attivati in deroga (pari ad altri 37.000 posti). Tali 30.262 posti, in base alla legge finanziaria 2017, andavano stabilizzati in organico di diritto al fine di trasformare i contratti a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato. È su tale operazione che c’è stato un braccio di ferro tra Miur e Mef, ovvero su quanti di questi 30.262 posti del fatto potevano essere stabilizzati tenendo conto che la finanziaria ha stanziato 400 mil.ni di euro per l’operazione. Il confronto interministeriale si è concluso con la stabilizzazione di appena il 50% di questi posti. Il Miur ha inoltre confermato che è all’interno di questa quota di 15.100 posti che va ricavato il contingente per definire l’organico di diritto dei licei musicali (circa 2.200 posti) ed anche la quota di stabilizzazioni che riguarderanno il sostegno (3.600).

Una novità è costituita dal fatto che, per la prima volta, agli Uffici Scolastici Regionali (USR) vengono comunicati in questa fase non solo la ripartizione del contingente di posti per il prossimo organico di diritto, ma anche i posti comuni complessivi che successivamente potranno essere attivati per adeguare la situazione alle nuove esigenze di fatto. Sostanzialmente la quota di fatto autorizzata sin da ora per le varie regioni non è altro che la differenza tra il dato certificato nell’anno in corso (30.262), meno la quota di posti comuni che diventa organico di diritto (11.500), ovvero 18.762.

In conclusione, a livello nazionale, la dotazione complessiva di posti in organico di diritto che viene ripartita è data dalla somma delle “vecchia dotazione” pari a 601.126 posti, più la dotazione di posti per il potenziamento della legge 107/15, pari ad altri 48.812, più la quota aggiuntiva relativa alle stabilizzazioni e pari a 11.500 posti. Le due quote più consistenti sono state confermate nella stessa ripartizione dello scorso anno, tenendo conto che la legge 107/15 ha introdotto l’organico dell’autonomia stabile per un triennio, mentre solo la quota nuova dei 11.500 posti verrà ripartita tenendo conto solo in parte dell’andamento degli alunni, ma anche della presenza nei diversi territori delle graduatorie utili per l’assunzione dei docenti. Diversamente, è con la ripartizione della quota autorizzata sin da ora per l’organico di fatto (pari a soli 18.762 posti) che si terrà conto prevalentemente dell’andamento degli alunni anche per compensare, in parte, la sperequazione nell’attribuzione dei 11.500 posti.

Rispetto all’andamento del numero degli alunni quest’anno si regista una vera novità: è la prima volta che il numero assoluto di alunni nel nostro Paese diminuisce. Tale diminuzione riguarda tutte le regioni per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e primaria, mentre nella secondaria si regista un calo al sud, un “pareggio” al centro ed un leggero aumento al nord.

Sui posti di sostegno viene confermata la ripartizione degli esistenti 96.480 posti nel diritto a cui si aggiungeranno altri 3.600 posti nell’ambito dei 15.100. Nulla cambia rispetto poi alla possibilità di attivare ulteriori posti in deroga nell’organico di fatto in attuazione della sentenza n. 80 del 22 febbraio 2010 della Corte Costituzionale.

La tabella di ripartizione prevede anche la ripartizione complessiva dei posti per l’educazione degli adulti (serali) e CPIA pari a 6.157. Tale dotazione non comprende i posti di potenziamento che pertanto vanno considerati come aggiuntivi. I posti totali e del personale educativo si confermano in misura pari all’anno in corso.

Infine, per quanto riguarda le aree interessate dal terremoto sono mantenute le classi nei comuni colpiti anche con parametri inferiori alla normativa vigente. Mentre è possibile attivare ulteriori classi nei comuni che hanno accolto studenti delle zone terremotate.

Per quanto riguarda poi la circolare, queste in sintesi le altre novità rispetto a quanto sintetizzato sopra.

Gli USR, nel ripartire la dotazione organica di diritto alle province, possono operare delle compensazioni tra i vari gradi di scuola (solo per la quota di posti comuni), compresa la scuola dell’infanzia.

La scuola dell’infanzia resta esclusa dall’attribuzione dei posti per il potenziamento, mentre per gli altri gradi questa è determinata dalla tabella 1 allegata alla legge 107/15.

Per la costituzione delle classi si richiama il DPR 81/09 con la raccomandazione, in presenza di alunni con grave disabilità, di non superare il numero di 22 alunni per classe.

Gli Ambiti Territoriali Provinciali (ATP), per conto degli Uffici Scolastici Regionali (USR), provvederanno ad attribuire alle scuole i posti necessari per l’organico curriculare mentre i posti del potenziamento, confermati nel numero (visto che l’assegnazione è triennale), potranno essere modificati nella tipologia tenendo conto delle richieste delle scuole per le diverse classi di concorso in base al PTOF ma nei limiti dei posti vacanti. Andrà comunque tenuta in debita considerazione l’attribuzione già effettuata nello scorso anno.

Nella circolare si ricorda anche che, sui posti del potenziamento, non sono possibili le sostituzioni dei docenti, salvo che queste non siano necessarie per assicurare le attività curricolari previste nel PTOF o in caso di utilizzo dei posti del potenziamento per lo sdoppiamento delle classi o dei singoli insegnamenti.

Si fa presente poi che, per i CPIA e all’interno dell’organico per il potenziamento, due posti andranno riservati (attribuiti) alla nuova classe di concorso A-23 (italiano per alloglotti). Rispetto ai CPIA si ricorda che mentre l’organico dei posti comuni è assegnato ai singoli CTP, quello per il potenziamento, compresi questi due posti della A-23 formalmente al CPIA.

Nella scuola secondaria di secondo grado sia gli organici, che la mobilità, che l’individuazione dei perdenti posto, saranno fatti sulla base delle nuove classi di concorso definite dal DPR n. 19 del 14 febbraio 2016

La nostra posizione

È evidente che l’accordo su 15.100 assunzioni a tempo indeterminato è migliore dei 9.600 ipotizzati inizialmente dal Mef, ma sono meno di quelli richiesti dal Miur, 25.000, e molti di meno di quelli attualmente esistenti in organico di fatto: 30.262. Per di più una quota riguarda i posti di sostegno che, nel fatto, vanno ben oltre i 30.262 posti accertati.

Per la FLC CGIL, peraltro, è assai discutibile la stima fatta dal Mef sul costo unitario di questa stabilizzazione (27.000 euro medi circa), stima alla base dell’assunzione di soli 15.000 docenti. Tale stima, infatti, non tiene conto che ogni stabilizzazione determina automaticamente un risparmio di una supplenza, sullo stesso posto, fino al 30 giugno oggi a carico del MEF. Dunque, il costo reale di ciascuna stabilizzazione è molto inferiore a quello calcolato dal Mef, per cui ci sarebbero le condizioni per stabilizzare un numero molto superiore di posti. Con questo esito il Mef ha trovato ancora una volta il modo di realizzare ulteriori risparmi alle spalle di almeno altri 10.000 precari che potevano benissimo essere stabilizzati.

Per quanto riguarda il potenziamento nella scuola dell’infanzia riteniamo inaccettabile il silenzio della politica, visto che in sede di discussione del decreto legislativo sul sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 i decisori politici si erano impegnati a istituire l’organico potenziato anche in questo segmento di istruzione. Cosi svanisce la reale possibilità di generalizzare la scuola dell’infanzia e di ridurre gli svantaggi esistenti tra diverse aree del Paese.

Inoltre, valutiamo negativamente la rimozione da parte dei centri ministeriali del consistente numero dei posti in deroga (circa 37.000) autorizzati ogni anno dal Miur sul sostegno, ma rimasti in gran parte fuori dalla stabilizzazione. E questo è un fatto indegno di un paese civile.

Sull’organico dei licei musicali, le cui dotazioni non ci sono state comunicate nella loro esatta configurazione, abbiamo ribadito le nostre posizioni a difesa dell’offerta formativa.

Rispetto poi ai criteri di ripartizione si prende atto che la legge 107/15 impone una dotazione triennale e che quindi la ripartizione di quasi tutti i posti sarà la stessa dello scorso anno, ma questo crea per la prima volta un problema inedito: l’amministrazione non potrà far fronte alle nuove esigenze in alcuni territori di aumento di classi o alunni sull’adeguamento nell’organico di fatto. Per cui abbiamo sollecitato l’Amministrazione a prevedere, sin da ora, ulteriori deroghe sulle situazioni di fatto, come unica possibilità per far fronte alle effettive esigenze nei diversi territori e garantire il diritto allo studio.

Infine la FLC CGIL, assieme agli altri sindacati, ha denunciato ancora una volta il silenzio totale sul personale ATA e gli educatori da parte di questo Governo. Per questo personale, a parte il turn over, non si prevede infatti nessuna stabilizzazione dei tanti precari che lavorano sugli ulteriori posti liberi e in organico di diritto e in organico di fatto. Inaccettabile, fortemente inaccettabile, che questo Governo continui a considerare gli ATA come lavoratori di cui si sottovaluta l’importanza ai fini della qualità del servizio scolastico, non pensando, peraltro, che la mancanza di personale adeguato in termini numerici, di stabilità, di qualificazione si riversa negativamente sugli alunni e in primis sugli alunni con disabilità.

Sul tema ci sarà un prossimo incontro di informativa preventiva prima della pubblicazione della prevista circolare (vedi notizia organici ATA) e in quella sede valuteremo insieme agli altri sindacati come proseguire tutte le possibili iniziative di lotta.

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