Docenti inidonei della scuola, rinviata la scadenza del 16 agosto per le domande di nuovo inquadramento
Il MIUR rinvia a tutto settembre la scadenza per la presentazione delle domande volontarie per l'inquadramento nei ruoli ATA.
Nell'incontro al MIUR con i sindacati, convocato per affrontare l'attuazione dell'art. 19, commi da 12 a 15, dell'art. 19 della legge n. 111/2011 e riguardanti il personale docente inidoneo della scuola, l'Amministrazione ha comunicato il rinvio della scadenza per la presentazione della domanda volontaria di inquadramento nei ruoli ATA prevista dalla legge (30 gg dall'approvazione definitiva della legge e, dunque, entro il 16 agosto prossimo) ad un periodo da definire e comunque, orientativamente, a non prima del 30 settembre 2011.
Si tratta di una prima risposta positiva, a fronte di una grande confusione e preoccupazione, soprattutto in vista delle operazioni che il Miur dovrà fare per il regolare avvio del prossimo anno scolastico, sia per il personale direttamente interessato, che per le ricadute sulle operazioni di prossima immissione in ruolo e di supplenza annuale riguardanti prevalentemente il personale assistente amministrativo.
L'amministrazione ha dichiarato ai sindacati che è sua intenzione emanare, nei prossimi giorni, una circolare per ufficializzare tale rinvio e che sta lavorando alla predisposizione del decreto specifico sui criteri cui attenersi per tale operazione, come previsto dal comma 12 dell'art. 19 della legge n. 111/2011.
La nostra posizione
Nel corso dell'incontro la FLC CGIL ha ribadito quanto già dichiarato nel commentare la manovra economica del Governo.
Siamo davanti ad un intervento inaccettabile, vergognoso e vessatorio nei confronti di questi docenti che hanno scelto di continuare a lavorare nella scuola, con mansioni diverse, pur in presenza di riconosciute condizioni di inidoneità all'insegnamento che avrebbero consentito loro, in moltissimi casi, l'accesso alla pensione per dispensa dal servizio.
Questi docenti, anche in passato, sono già stati oggetto di iniziative di vera e propria persecuzione da parte della stessa maggioranza di Governo, sono già stati ripetutamente sottoposti a controlli e verifiche per accertare l'effettiva sussistenza della condizioni di inidoneità e per fugare ogni sospetto sul loro reale stato di salute.
Intollerabile questa ennesima persecuzione!
La FLC CGIL ha chiesto con urgenza l'emanazione di una comunicazione da parte dell'amministrazione per dire che la scadenza prevista per il 16 agosto sia per ora quantomeno rinviata a tempi da concordare e, comunque, ben oltre l'avvio del prossimo anno scolastico. Questo per far si che non si mettano in discussione né le operazioni di utilizzazione ed assegnazione provvisoria del personale, né le operazioni di immissione in ruolo su tutti i posti attualmente disponibili, né le successive operazioni di nomina dei supplenti sui posti disponibili in organico di fatto. Tutte queste garanzie sono condizione indispensabile per assicurare il regolare avvio dell'anno scolastico, oltre che fondamentale elemento di rassicurazione per i lavoratori.
Per la FLC CGIL l'ipotesi di inquadramento coatto di questi docenti nei ruoli del personale ATA, come si prospetta ora con questa legge, è funzionale solo ad attuare ulteriori tagli di posti ATA, e costituisce, se attuato, un inaccettabile demansionamento di questi docenti da un lato, ed una ulteriore riduzione di risorse alla scuola pubblica dall'altro. Inoltre, la complessità del lavoro delle segreterie, su cui già gravano i pesanti tagli agli organici, non può subire ulteriori contraccolpi per queste improvvisazioni del governo.
A nulla vale il mantenimento dell'attuale trattamento economico, visto che poi lo stesso dovrà essere riassorbito e, dunque, di fatto comporterà il congelamento del salario addirittura fino alla pensione, nella quasi totalità dei casi. Tutto questo è inaccettabile, a maggior ragione, visto che mai è stato attivato un percorso qualificato di ricollocazione di questi docenti in altre pubbliche amministrazioni nel rispetto del loro profilo, della loro professionalità, delle loro competenze e con diritto ad essere inquadrati in livelli idonei.
Abbiamo chiesto con forza che, a questi docenti, prima della presentazione di qualsiasi domanda volontaria, venga “contestualmente” garantito non solo di conoscere le modalità, i criteri, il trattamento economico e l'inquadramento in caso di opzione per l'inquadramento nei ruoli del personale ATA, ma anche il diritto eventualmente ad optare per il collocamento in pensione per dispensa, visto che vengono cambiate loro, unilateralmente, le condizioni di utilizzo rispetto alle quali avevano precedentemente sottoscritto un nuovo contratto.
Inoltre, prima di dover presentare la domanda, occorre anche definire “preventivamente” tutte le procedure per la mobilità intercompartimentale, la gamma delle possibilità di ricollocazione presso altra amministrazione e tutte le garanzie rispetto al futuro inquadramento e trattamento economico, in caso di scelta per quest'altra opzione. In altre parole, nessuna scelta al buio è possibile né, tanto meno, può essere nei fatti imposta!
La procedura, e la relativa presentazione delle domande, deve essere attuata solo quando l'intera gamma delle possibili opzioni verrà definita in modo chiaro:
- possibile inquadramento volontario nei ruoli ATA;
- richiesta di mobilità verso altro comparto in condizioni e con garanzie certe, chiare e note;
- possibilità di richiesta di collocamento in pensione per dispensa, nel caso in cui nessuna delle prime due opzioni dovesse essere ritenuta soddisfacente o accettabile.
Su tutta questa partita, per la FLC CGIL, non ci sono mediazioni possibili.
Pertanto l'attuazione della norma di legge va assolutamente rivista, concordata ed attuata con i tempi distesi necessari per definirne tutti gli aspetti, ivi compresi quelli di natura contrattuale. Semplicemente perché sono anni che tutto questo è dovuto, sono anni che il sindacato lo chiede e mai l'amministrazione ha messo in atto quanto necessario.
In caso contrario la FLC CGIL opererà in tutti i modi possibili per tutelare questi lavoratori sia in sede negoziale che legale.
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