Sulle malattie il Ministro Brunetta dice che non è cambiato nulla e invece…
Il Ministro risponde alla lettera inviata da FP Cgil e FLC Cgil al Governo e ai partiti.
>> Prosegue la nostra raccolta di firme <<
Riportiamo la nota che il Ministro Brunetta ha pubblicato sul sito del Dipartimento della Funzione Pubblica a seguito della lettera che è stata inviata dal FP Cgil e dalla FLC Cgil. Dobbiamo constatare per l’ennesima volta che:
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il Ministro dovrebbe verificare meglio quello che scrive, o che scrivono i suoi dirigenti, nelle circolari applicative dell’art. 71 della legge 133/08.
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Il Ministro dimentica che nei contratti del pubblico impiego i permessi retribuiti sono utilizzabili solo nei casi previsti dai CCNL (partecipazione a concorsi…, lutti..., grave infermità del coniuge o convivente...) e solo 18 ore o 3 giorni nell’anno per motivi personali o familiari. Peraltro nel comparto scuola è l’unico strumento di flessibilità consentito.
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Il Ministro dovrebbe spiegarci quali contratti privati prevedono la decurtazione del salario accessorio in caso di malattia e per quanti giorni; a noi non risulta che siano 10 giorni per ogni evento.
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il Ministro, come tutti i ministri e i parlamentari non sa che per fare i controlli di prevenzione o le visite e le analisi durante la gravidanza passano spesso intere giornate e 18 ore o 3 giorni in un anno non coprono certamente il tempo necessario per i controlli soprattutto durante la gravidanza.
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Se il Ministro non voleva modificare il diritto ai permessi retribuiti per controlli prenatali, doveva comunicarlo chiaramente alle amministrazioni che a seguito delle circolari interpretative tolgono il salario accessorio anche in questi casi.
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Infine ringraziamo il Ministro per aver limitato le decurtazioni al solo salario accessorio e non alla paga base, il problema è che con la perdita del potere d’acquisto degli stipendi non certo recuperati dagli ultimi rinnovi contrattuali, decurtare anche una sola ora di salario accessorio è un danno per i lavoratori, e che la produttività non si lega necessariamente alla presenza ma anche ad una corretta organizzazione del lavoro.
Invitiamo il Ministro a modificare la legge 133/08.
Ribadiamo che continueremo a raccogliere le firme e a chiedere la modifica di uno degli aspetti più odiosi dell’art. 71, consapevoli che grazie alla “caccia ai fannulloni” si stanno attuando molte ingiustizie che colpiscono le persone quando sono più deboli e ledono il diritto costituzionale alla salute.
Roma, 5 febbraio 2009
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27/01/2009 - Assenze per malattia: precisazione sui contenuti della legge 133/2008
Nota del Dipartimento della Funzione Pubblica
Con riferimento ad alcune notizie di stampa relative alle denunce della CGIL sul fatto che le norme sulla malattia previste dalla legge 133/2008 penalizzerebbero la prevenzione della salute, si fa presente che tali norme riguardano esclusivamente le assenze per malattia e che già prima della loro entrata in vigore non erano previste assenze per le visite periodiche preventive. In questo caso i lavoratori possono utilizzare dei permessi orari previsti nei contratti collettivi. Del resto la normativa attuale è identica a quella del settore privato. Anche per quanto riguarda le donne in gravidanza, essa non ha modificato le disposizioni preesistenti sui congedi parentali. Si ricorda infine che la legge 133/2008 sulle assenze penalizza solo la parte del trattamento accessorio, cioè la parte destinata alla produttività, e non lo stipendio.
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