La salute è un diritto! Inviata al Governo la richiesta di modificare la legge 133/08
Continua la raccolta di firme per superare le 50.000 sottoscrizioni.
>> Prosegue la raccolta di firme <<
Testo dell'appello e modulo raccolta firme
>> Lavoro e diritti <<
La crociata di Brunetta contro i dipendenti pubblici
Nella giornata di ieri, 26 gennaio 2009, è stata inviata al Governo una lettera a firma dei segretari generali della FP (Funzione Pubblica) e della FLC (Federazione Lavoratori della Conoscenza) CGIL.
I nostri lettori ricorderanno che ci siamo fatti promotori, insieme alla FP CGIL, di una campagna di raccolta di firme per denunciare la grave discriminazione perpetrata dalla legge 133/08 nei confronti dei dipendenti pubblici. In particolare, abbiamo voluto sensibilizzare l'opinione pubblica sui contenuti dell'articolo 71 della legge 133/08, che introduce norme che penalizzano la malattia dei dipendenti pubblici.
Abbiamo già raccolto 50.000 firme di lavoratrici, lavoratori e cittadini e forti di questo primo risultato abbiamo inviato al Governo la nostra richiesta di intervenire e ripristinare il diritto costituzionale inalienabile alla salute.
Non ci fermiamo qui. La raccolta delle firme prosegue con le stesse modalità:
Il testo dell'appello può essere scaricato dal nostro sito insieme al modulo di raccolta firme.
Una volta stampato, firmare e far firmare a quante più persone possibili il modulo e farlo giungere alla FLC Cgil nazionale ad uno di questi recapiti:
FLC Cgil Sede nazionale
Via Leopoldo Serra, 31 – 00153 Roma
Fax 0039 06 58.54.84.34 – 06 58.54.84.31
e-mail: organizzazione@flcgil.it
Roma, 27 gennaio 2009
____________________
FP Cgil Nazionale - FLC Cgil Nazionale
Roma, 26 gennaio 2009
Prot. n. 027/2009
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Silvio Berlusconi
Al Ministro della
Pubblica Amministrazione e Innovazione
On. Renato Brunetta
Al Ministro della
Istruzione Università Ricerca
On. Mariastella Gelmini
Al Ministro del Lavoro e della
Previdenza Sociale
On. Maurizio Sacconi
Al Ministro per le Pari Opportunità
On. Mara Carfagna
Al Capo Dipartimento del
Ministero per le Pari Opportunità
Prof.ssa Isabella Rauti
Ai Presidenti dei
Gruppi della Camera dei Deputati
On. Fabrizio Cicchitto, Il Popolo della Libertà
On. Roberto Cota, Lega Nord Padania
On. Antonello Soro, Partito Democratico
On. Massimo Donadi, Italia dei Valori
On. Pier Ferdinando Casini, Unione di Centro
Ai Presidenti dei
Gruppi del Senato della Repubblica
Sen. Maurizio Gasparri, Il Popolo della Libertà
Sen. Federico Bricolo, Lega Nord Padania
Sen. Anna Finocchiaro, Partito Democratico
Sen. Felice Belisario, Italia dei Valori
Sen. Gianpiero D'Alia, Unione di Centro
Al Segretario del
Partito della Rifondazione Comunista - SE
Dott. Paolo Ferrero
Al Segretario del
Partito dei Comunisti Italiani
Dott. Oliviero Diliberto
Al Coordinatore politico nazionale del
Movimento della
Sinistra Democratica
Dott. Claudio Fava
Alla Segretaria della
Federazione dei Verdi
Dott.ssa Grazia Francescato
Loro sedi
La
Funzione Pubblica (F.P. Cgil ) e la
Federazione Lavoratori della Conoscenza (FLC Cgil) hanno già raccolto, in pochi giorni, 50.000 firme di lavoratrici e lavoratori e di cittadini su un appello che denuncia un aspetto particolarmente grave della legge 133/08 e chiedono al Governo di intervenire per porre rimedio ad una scelta iniqua e gravemente lesiva della salute dei pubblici dipendenti.
La raccolta delle firme prosegue registrando una grande partecipazione a tutte le iniziative di sensibilizzazione e di confronto sulle richieste del sindacato.
La legge 133/08 con l'art. 71 introduce norme che colpiscono la malattia dei pubblici dipendenti, norme che sono ribadite e, se possibile, estese nella loro applicazione dalle circolari interpretative emanate dalla Presidenza del Consiglio, Dipartimento della Funzione Pubblica.
Nella riduzione del salario accessorio per la malattia rientrano anche:
-
le visite mediche e gli esami clinici effettuati per la prevenzione dei tumori, anche se si è inseriti nei programmi di prevenzione previsti dalle regioni;
-
le visite di controllo e gli esami clinici effettuati durante la gravidanza dato che la legge tutela solo i cinque mesi di congedo per maternità obbligatori, le gravidanze a rischio, i parti prematuri.
Ci sembra una tutela insufficiente per un Governo che si dichiara così attento alla tutela della famiglia e della vita.
La norma è particolarmente inaccettabile perché si rivolge ai soli dipendenti pubblici che non possono essere considerati, come sembra essere nello spirito della legge 133, assenteisti, fannulloni e quindi da controllare e punire.
Il risultato di questa legge è che:
-
Le donne e gli uomini che lavorano nel pubblico impiego non potranno sottoporsi a visite periodiche preventive, se non con danno economico per cui nella maggioranza dei casi rinunceranno;
-
Le donne del pubblico impiego in gravidanza non potranno tutelare se stesse ed il loro bambino, se non perdendo soldi e spesso dovranno rinunciare con tutte le conseguenze che possono esserci per la loro salute e quella del bambino.
Oltre ad essere una norma iniqua dalle conseguenze devastanti per la vita delle lavoratrici e dei lavoratori del pubblico impiego, è una scelta miope perché la mancanza di prevenzione avrà costi altissimi per la comunità.
Non vogliamo credere che il Governo abbia volontariamente e coscientemente escluso i pubblici dipendenti dai controlli preventivi che com' è ormai ampiamente dimostrato, salvano la vita nel caso di tumore al seno, all'utero, all'intestino, alla prostata, ecc. o che abbia volutamente escluso le donne che lavorano nel pubblico impiego dalle visite e accertamenti clinici durante la gravidanza.
Chiediamo pertanto al Governo di intervenire e ripristinare un diritto costituzionale inalienabile alla salute che vale per tutti i cittadini siano essi dipendenti pubblici o privati.
Distinti saluti.
Carlo Podda - Segretario Generale FP Cgil
Domenico Pantaleo - Segretario Generale FLC Cgil
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