Finanziaria: documento delle Rete Nazionale dei lavoratori precari della FLC Cgil
Le ipotesi di modifica al Senato aprono spiragli. Restano alcuni nodi irrisolti. Importante la mobilitazione dei lavoratori precari fino alla approvazione definitiva della legge Finanziaria
La Rete Nazionale dei lavoratori precari FLC CGIL constata che gli emendamenti presentati in gran parte dai componenti di maggioranza della VII commissione del Senato agli articoli della legge finanziaria su scuola ricerca ed università rappresentano un passo in avanti rispetto alle mancanze e agli errori più gravi del testo approvato alla Camera, in particolare:
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sulla trasformazione delle graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento e sull’incremento delle assunzioni previste per il personale Ata;
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sull’aumento dei finanziamenti al fondo ordinario di enti ed università e l’eliminazione dei tagli.
Nello specifico, rileviamo
Su Ricerca e università:
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le risorse previste sono ancora al di sotto delle necessità di buon funzionamento e di sviluppo del sistema della ricerca pubblica Italiana. Ci pare inoltre ridicolo che i finanziamenti necessari alla sopravvivenza del sistema siano assegnati previa valutazione;
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i fondi destinati alreclutamento dei ricercatori sono del tutto insufficienti ed inadeguati agli standard non solo europei, ma delle “nazioni in movimento” (India, Cina);
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la conferma del blocco delle assunzioni del 2007 per gli Enti pubblici di ricerca non può dirsi compensata dalla norma per la stabilizzazione dei precari che consente, stando alle risorse attuali, meno di 500 posti per tutto il comparto;
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il mantenimento della limitazione al turn over per le assunzioni nel 2008 e 2009 e la riduzione di un ulteriore 20% rispetto alla finanziaria dello scorso anno della spesa per collaborazioni e contratti e termine pur non interessando i progetti rischia di interrompere i rapporti di lavoro il cui costo grava sui fondi ordinari.
Sulla Scuola:
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le assunzioni previste per il personale Ata sono comunque insufficienti ad assorbire gli attuali livelli di precarietà. Tale quota va incrementata di un numero di unità tali da coprire i posti attualmente disponibili. Il personale Ata precario non può infatti subire discriminazioni ed è fondamentale al buon funzionamento delle scuole al pari del personale docente;
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visto l’alto numero dei posti vacanti attualmente disponibili, una parte consistente delle immissioni in ruolo previste per il personale docente, deve essere effettuata - con decorrenza giuridica - dalle attuali graduatorie permanenti. Da subito, inoltre, devono essere fissati i contingenti previsti per il prossimo anno scolastico;
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è necessario l’avvio di un iter che porti alla definizione delle procedure per la formazione iniziale e il reclutamento dei docenti, capace di dare risposte a laureandi e neolaureati, escludendo qualsiasi forma di chiamata diretta e ponendo particolare attenzione alla necessità di una effettiva programmazione in modo da evitare il ripetersi dell’attuale situazione di criticità. Tutto questo deve tener conto della trasformazione delle graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento e delle esperienze maturate in questi anni, che hanno visto più stravolgimenti delle stesse graduatorie.
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È inoltre necessario un deciso ripensamento delle attuali modalità di reclutamento del personale ATA, che al momento non sono certo funzionali alle esigenze della scuola autonoma né garantiscono i diritti dei precari.
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Una modalità di definizione degli organici, sia dei docenti che degli ATA, che tenga conto delle reali esigenze delle scuole e che porti al superamento della distinzione tra organico di diritto e organico di fatto in particolare per il sostegno.
E’ del tutto ovvio che, a fronte di quanto già accaduto alla Camera, non si può ritenere acquisito alcun risultato, fino all’approvazione definitiva della legge Finanziaria.
Siamo quindi impegnati a seguire con attenzione l’iter della Finanziaria, anche al fine di migliorarne ulteriormente i contenuti nel senso da noi indicato.
A questo fine invitiamo tutti i lavoratori precari a continuare le mobilitazioni nei posti di lavoro e a partecipare alle iniziative unitarie previste per i prossimi giorni, a partire dalle manifestazioni nazionali del prossimo 11 e 12 dicembre.
Roma, 4 dicembre 2006
Servizi e comunicazioni
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