Elezioni RSU 2012: CGIL, la FLC e la FP i sindacati più votati
I risultati definitivi confermano la vittoria della Cgil. I dati presentati nel corso di una conferenza stampa nella sede di Corso d’Italia a Roma.
“Il risultato delle elezioni RSU nei settori pubblici e della conoscenza rappresenta per noi una duplice vittoria”. Con queste parole Domenico Pantaleo apre il suo intervento alla conferenza stampa dove, insieme a Rossana Dettori segretaria generale della FP Cgil e a Enrico Panini, segretario confederale, presenta i dati delle recenti votazioni. Ascolta l'intervento di Domenico Pantaleo e Rossana Dettori.
È una vittoria prima di tutto della democrazia l’altissima affluenza al voto che ha sfiorato l’80%. Un dato ormai inarrivabile alle elezioni politiche, ma che suona come un forte segnale alla politica. Ma è un dato, avverte Pantaleo, “salutare anche per il sindacato, perché finalmente si stabilisce con chiarezza chi rappresenta chi e si misura il consenso. È questo il modello di sindacato che vogliamo”. Un sindacato che si espone al giudizio dei lavoratori non rischia di cadere nella tentazione degli accordi separati. Riappropriarsi della democrazia significa scongiurare il “modello Pomigliano”.
L’altra vittoria è della Cgil che sia nei settori della conoscenza sia negli altri comparti dell’impiego pubblico è il primo sindacato.
“Avanziamo in tutti i comparti” – spiega Pantaleo: +2,53% nella scuola, + 5,09% nell’università, + 4,10% nella ricerca, + 0,19% nell’Afam, ma in quest’ultimo comparto c’era già stato un fortissimo aumento nelle precedenti elezioni. Il consenso alla FLC Cgil in termini di voti è superiore al numero degli iscritti, quasi il doppio. Di questo Pantaleo va particolarmente orgoglioso: abbiamo rinnovato di oltre 1/3 i nostri rappresentanti e il 40% degli eletti nelle nostre liste non è iscritto ad alcun sindacato. Secondo il segretario generale della FLC i lavoratori hanno premiato la coerenza delle politiche e del comportamento sindacale, il rigore nella difesa dei diritti, l’impegno a fianco dei precari, la lotta contro le iniquità delle leggi Brunetta e Gelmini e contro i tentativi di smantellare il sistema pubblico di istruzione e formazione e la ricerca pubblica.
Adesso la FLC non vuole deludere le aspettative di quanti hanno riposto in essa la loro fiducia. Pantaleo ha rilanciato l’iniziativa per la riconquista del contratto nazionale, anche perché “nei nostri settori c’è una drammatica questione salariale”, per contrastare la recente riforma delle pensioni che penalizza i dipendenti pubblici e aggrava la condizione dei precari e le loro prospettive e ha lanciato il piano di formazione e sostegno alle Rsu che dovranno impegnarsi con competenza nelle contrattazione decentrata.
“Un dipendente pubblico su 3 ha scelto la Cgil” ha detto Rossana Dettori presentando i risultati nei comparti della sanità, dei ministeri, delle autonomie locali, delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici. La FP passa dal 29,7% del 2007 al 33% con balzo del 3,3%: su 45 mila Rsu 19 mila sono eletti nelle liste Cgil. Anche qui l’affluenza al voto è stata altissima e anche qui è stata premiata la coerenza nella difesa dei diritti dei lavoratori e del lavoro pubblico, l’impegno per servizi di qualità e per la stabilizzazione dei precari.
“L’alta affluenza al voto è in controtendenza con il comportamento dei cittadini nelle elezioni politiche e amministrative” ha sottolineato Enrico Panini. È una risposta secca al disegno espresso nella legge Brunetta di togliere voce al lavoro e ai sindacati. “Questo è un voto sindacale e non politico – ha precisato Panini – e questo significa che vi è un nesso più stretto tra i programmi dell’organizzazione e le persone che la rappresentano”. Il lavoro pubblico, dopo anni di disprezzo, ha alzato la testa e la Cgil coglie questa discontinuità: “Il lavoro pubblico – ha concluso Panini – è garante di diritti e motore di sviluppo”.
Nel corso della conferenza stampa è stato precisato che i dati presentati sono definitivi, ma non ufficiali. I dati ufficiali li diffonderà l’Aran tra qualche settimana. Per la FLC CGIL, le cifre presentate riguardano il 100% delle sedi per università, ricerca e Afam, mancano all’appello solo sei scuole sulle 10.231 complessive.
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