Decreto "Milleproroghe". Le novità per scuola, università, ricerca e AFAM
Per i settori della conoscenza solo proroghe di norme in scadenza, mentre continuano i tagli lineari sui consumi intermedi dei ministeri.
In questi giorni è cominciato l’iter di conversione in legge del decreto legge 225/10 (“Milleproroghe”) pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2010.
Gli interventi specifici sui nostri settori (vedi art. 1) sono a carattere non oneroso. Infatti, vengono prorogati al 31 marzo 2011 alcuni Organi collegiali in scadenza o norme giuridiche che non comportano nuovi impegni di spesa.
Nello specifico le proroghe al 31 marzo (termine che può essere spostato al 31 dicembre con Decreto del Presidente del Consiglio) riguardano
- il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (Cnpi)
- il Consiglio Nazionale per l’Alta formazione (Cnam)
- il Collegio dei revisori dei conti dell’Enea
- le assunzioni e le stabilizzazioni nella pubblica amministrazione, negli enti di ricerca e nelle università
- le graduatorie dei concorsi pubblici approvate dopo il 30 settembre 2003
In particolare la proroga per università e ricerca riguarda:
-
le stabilizzazioni del personale che ha maturato i requisiti in base alla finanziaria 2007 e 2008 che la legge 102/09 aveva fissato inopinatamente al 31 dicembre 2010.
Questo intervento riguarda tutta la Pubblica Amministrazione dove sono migliaia i precari che dovrebbero essere licenziati a causa dei tagli previsti dalle ultime due finanziarie. - Per gli enti di ricerca (articolo 66 comma 14 legge 133/08) viene prorogata la possibilità di procedere alle assunzioni e alle stabilizzazioni sul turn over 2009 e si conferma la modalità di reclutamento prevista dalla finanziaria 2006 come modificata dalla legge 102/09 (80% delle entrate correnti complessive ma nei limiti della spesa risultante dal 20% del turn over dell'anno precedente).
- Per gli atenei viene prorogata la possibilità di assumere nel limite del cinquanta per cento della spesa risultante dal turn over potendo destinare il 60% di questa somma ai ricercatori a tempo determinato e indeterminato, e per una quota non superiore al 10 per cento all'assunzione di professori ordinari. Nei limiti previsti si dovranno effettuare anche le stabilizzazioni. Questa misura marginale dovrebbe essere una parte del contentino che la Gelmini intende offrire ai ricercatori il cui ruolo è cancellato dalla controriforma dell'università. In realtà permane il fatidico limite del 90% della spesa per il personale aggravato dalla mancanza della proroga degli “sconti” con il risultato che quasi tutti gli atenei supereranno questa soglia non potendo assumere in alcun modo.
La proroga del Cnpi è stata prevista per garantire la funzione dell'organismo che mantiene tuttora precise competenze. Tale termine che, a nostro parere, dovrà essere ulteriormente prolungato per mantenere la continuità della sua attività, ripropone il tema di una riforma organica degli Organi collegiali della scuola a tutti i livelli. Questa per renderli coerenti con il quadro normativo e costituzionale in attuazione del Titolo V.
Il decreto prevede, inoltre, un ulteriore taglio lineare di 93 milioni di euro ai consumi intermedi di tutti i Ministeri. Dunque questa misura inciderà negativamente anche sui fondi destinati a Scuola, Università, Ricerca e Afam.
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