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Circolare n. 5 della Funzione Pubblica: le Confederazioni ne chiedono il ritiro

La circolare va oltre e contro lo spirito e la lettera delle leggi approvate dal Parlamento sul processo di stabilizzazione nella P.A.

30/04/2008
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Pubblichiamo la lettera unitaria inviata da Cgil Cisl e Uil confederali al Ministro della Funzione pubblica, in cui si chiede il ritiro della circolare n. 5/08, emanata nei giorni scorsi e su cui abbiamo espresso un giudizio fortemente critico.

Da parte nostra siamo impegnati a continuare a chiedere in ogni situazione il rispetto delle norme approvate dal Parlamento, contro ogni tentativo di rallentare il processo di stabilizzazione.

Roma 30 aprile 2008
_________________

Roma, 29 aprile 2008

Prof. Luigi Nicolais
Ministro per le Riforme e l’Innovazione
nella Pubblica Amministrazione
Corso V. Emanuele II, 116
00186 - ROMA

Dobbiamo ancora una volta registrare l’ennesimo atto con il quale a fine legislatura il Ministro della Funzione Pubblica smentisce il contenuto delle leggi finanziarie del 2007 e del 2008, in materia di stabilizzazione del precariato con il rischio concreto di bloccare tutto il complesso lavoro che nelle Pubbliche Amministrazioni si sta compiendo proprio per “far scomparire“ il fenomeno del precariato, come recitava il Memorandum e il programma dello stesso Governo.

Già la notevole produzione di pareri e circolari che ha caratterizzato l’ultimo mese di permanenza dell’attuale “management” di Palazzo Vidoni, ha nei fatti provveduto a rendere di difficile applicazione quanto previsto dalla legge contribuendo anche per questa via ad affossare il contenuto politico posto a base del Memorandum firmato dalle Organizzazioni sindacali e dalle parti pubbliche e in qualche caso smentendo pesantemente il contenuto delle leggi approvate dal Parlamento.

L’ultima perla, in ordine di tempo, è la circolare n. 5, ancora sulla stabilizzazione del personale precario nelle pubbliche amministrazioni.

Giocando sulla impossibilità di una azione coercitiva da parte del Governo centrale sulle amministrazioni che hanno autonomia decisionale e di bilancio, si sostiene, una volta di più, che la stabilizzazione “non è un obbligo ma un’aspettativa”. In tal modo tutti si sentono in obbligo di ridiscutere anche quanto già fatto e di fermare quanto ancora non fatto. Siamo in presenza di una sorta di “vendetta postuma” da parte di chi si sente sconfitto dalla legge stessa e dalla lotta contro la precarietà. Ma poiché su questi temi l’impegno affermato dal Governo era chiaro ed esplicito, è evidente che la responsabilità di questi atti ha paternità oscure.

Chiediamo che il Ministro della Funzione Pubblica ritiri la circolare, invitando le amministrazioni a muoversi nel rispetto delle leggi finanziarie, continuando nella linea segnata dal Memorandum.

In luogo di tanto negativo “attivismo” chiediamo che invece il Ministro dia corso ai decreti, costituenti veri atti dovuti, che gli demanda la finanziaria 2008, e la cui omissione rischia di infliggere un ulteriore colpo alle legittime attese di stabilizzazione dei lavoratori.

Per parte nostra continueremo ad operare nella lotta alla precarietà e a richiedere alle amministrazioni di procedere alla stabilizzazione del precariato in forza delle norme di legge e di quelle che necessariamente dovranno seguire.

Rimaniamo in attesa di atti immediati e attendiamo che il prossimo governo chiarisca i propri intendimenti rimettendo in discussione atti, quali quelli qui indicati, per continuare nella stabilizzazione del precariato.

CGIL - M. Gentile
CISL - G. Baratta
UIL - P. Pirani