Pubblica amministrazione: continua alla Camera il confronto per modificare il decreto legislativo 150/09
I sindacati presenteranno proposte scritte di modifica o integrazione del testo del decreto oggetto dell'audizione. Si punta a rafforzare il ruolo della contrattazione rispetto alle previsioni di legge.
Si è svolta nel corso della mattinata del 10 aprile l'audizione presso le Commissioni riunite I (Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni) e XI (Lavoro Pubblico e Privato) della Camera dei Deputati, nell'ambito dell'indagine conoscitiva deliberata in relazione all'esame del decreto legislativo recante modifiche al DLgs 150/09 (cd. Brunetta), in attuazione dell'art. 17, comma 1, lettera r), della legge 7 agosto 2015, n. 124 (atto n. 391).
La CGIL, rappresentata dalla Segreteria Confederale e dalle categorie FLC e FP, nel ribadire il nesso stretto esistente tra gli interventi sulla legge 165 e quelli sulla legge 150, ha espresso la necessità di considerare questo secondo atto ancor più una sorta di prova generale della coerenza con l'intesa del 30 novembre 2016. Infatti, la legge 150, meglio conosciuta come "Legge Brunetta", si identifica nelle conseguenze da essa prodotte, in particolare, per quanto riguarda le limitazioni imposte alla contrattazione integrativa, aggravate dal blocco dei rinnovi dei contratti che si protrae ormai da circa otto anni. L'intesa del 30 novembre 2016, ha invece la sua centralità proprio nel trasferimento dalla legge alla contrattazione di molte materie attinenti il rapporto di lavoro e la vita della Pubblica Amministrazione.
Occorre, dunque, che al decreto in discussione siano apportate alcune modifiche, affinché tale trasferimento sia reso esplicito. Per questo le organizzazioni sindacali si sono riservate di presentare proposte scritte di modifica o integrazione del testo del decreto oggetto dell'audizione.
In particolare, esse riguarderanno alcuni articoli (3, 5, 16) nei quali, per l’appunto, si punta a rafforzare il ruolo della contrattazione rispetto alle previsioni di legge. Gli stessi processi organizzativi, articolati e differenziati in base alle specificità degli enti e dei comparti, saranno la base per il confronto sulla rimodulazione delle dotazioni organiche, alla luce dei fabbisogni di personale che gli obiettivi definiti renderanno necessari.
La CGIL ha ribadito anche l'importanza di mantenere unitario il progetto di qualificazione della Pubblica Amministrazione, così come definito nell'accordo del 30 novembre 2016, pur nelle inevitabili diversità fra i singoli comparti.
In questo quadro è stata ribadita la specificità dei settori della conoscenza rispetto alle norme previste dal titolo II ( misurazione, valutazione e trasparenza della performance) e III ( merito e premi) del DLgs 150 e la necessità quindi di un successivo e specifico intervento normativo che, attraverso una modifica dell’art. 74, riguardi tutti i lavoratori del comparto dell’istruzione e ricerca.
Conclusa la fase di interlocuzione con le commissioni parlamentari, il sindacato, unitariamente, tornerà a sollecitare il confronto con i Ministeri, per proseguire nel lavoro di modifica dei decreti, al fine di renderli il più coerenti possibile con l'intesa del 30 novembre 2016.
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