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Pensioni: il Governo è sordo alle richieste dei lavoratori

Il Ministro Fornero ancora una volta dimostra che nella riforma delle pensioni da lei varata, non c'è un'idea della condizione del lavoro e dei lavoratori, ma una visione punitiva dei diritti nell'ottica di renderli inesigibili.

08/03/2012
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La FLC CGIL da subito ha denunciato l'iniquità della Riforma delle pensioni varata dal governo Monti col decreto "Salva Italia" e nella giornata internazionale delle donne sottolineiamo ancora una volta come le donne insieme ai giovani siano le più colpite dal provvedimento che sembra ridurre il diritto alla pensione a un privilegio, di cui si perdono i termini temporali e quantitativi dell'accesso.

Le dichiarazioni della giornata di ieri del ministro Fornero avvalorano la posizione della FLC CGIL: la "severa" riforma delle pensioni è stata prodotta per salvare" la drammatica situazione finanziaria dell'Italia": peccato che siano stati sempre gli stessi a salvare l'Italia e siano sempre gli stessi a pagare anche col governo Monti.
Peccato che il Ministro Fornero non conosca la situazione del Lavoro in Italia e pensi che qualcuno abbia acceduto all'istituto degli ammortizzatori sociali per hobby, pensando di traghettare così alla pensione e che sia ininfluente se adesso quella pensione si sia allontanata nel tempo e quei lavoratori siano destinati a rimanere per lungo tempo senza stipendio e senza pensione.

Figuriamoci quindi se il ministro Fornero voglia riconoscere ai lavoratori della scuola e dell'AFAM di essere vittime di una palese ingiustizia che nasce dall'essere gli unici lavoratori che possono usufruire di una sola finestra di uscita (31 agosto e 1° novembre).
Della sua umana comprensione non sappiamo che farcene! Ripensi la sua Riforma delle pensioni volgendo lo sguardo alla reale condizione della gente.
Nei comparti della Conoscenza la riforma delle pensioni impedisce anche il regolare turn over e quindi ai precari di poter aspirare alla stabilizzazione. Oltre tutto la discontinuità del lavoro, col sistema contributivo, impedirà ai giovani di poter contare su una pensione dignitosa.

La FLC CGIL per sua parte continuerà la battaglia con iniziative adeguate per cercare di riconquistare un sistema della previdenza pubblica degno di un paese civile e democratico.