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Marcia di Barbiana 2009: domenica 17 maggio l'VIII edizione. Ancora insieme per nutrire la nostra speranza

Anche quest'anno insieme, in salita verso la scuola di Barbiana, per manifestare il nostro impegno, rafforzare i legami che ci uniscono.

06/05/2009
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La memoria genera speranza” è il concorso che all’inizio dell’anno ha dato avvio alla preparazione della Marcia di Barbiana 2009.
Un concorso rivolto a tutti, ma soprattutto ai giovani e alle scuole, dal titolo: “il rapporto fra Scuola e Costituzione: il diritto allo studio, i diritti del cittadini, l'educazione alla sovranità responsabile”. Un tema particolarmente delicato, ricco di significati per chi ha sempre creduto nei valori della nostra Costituzione e nel messaggio della scuola di Barbiana.

Essere ancora insieme con le nostre speranze, le nostre preoccupazioni ma anche con i nostri sorrisi ed i colori che hanno sempre accompagnato la ripida salita che da Vicchio porta alla scuola di Barbiana. L’appuntamento quest’anno riveste un significato ancora più grande perché sarà una marcia segnata dalla devastazione della scuola pubblica e dell’intero sistema di istruzione che sta portando avanti il ministro dell’istruzione, dell’economia e l’intero centro- destra al governo. La scuola, insieme a tutto il mondo della conoscenza, è stata individuata dalla politica al potere come il settore sul quale infierire maggiormente, non solo per fare cassa tagliando in tre anni ben otto miliardi di euro, ma per scardinare i principi ed i valori che ne contraddistinguono la funzione che la Costituzione le assegna.

Norme come la riduzione degli organici e del tempo scuola, la cancellazione dei migliori modelli didattici, l’attacco al diritto allo studio, la frantumazione delle regole di convivenza civile (della quale solidarietà ed integrazione fra culture sono tra le massime espressioni), sono scelte politiche scellerate che incideranno negativamente anche sul futuro dell’intero Paese: perché un Paese che non investe sulla conoscenza e sui diritti forma giovani con meno conoscenze e meno competenze, aggrava le già pesanti disuguaglianze sociali, portando così ad un impoverimento generale l’intera società. Si vuole affermare un’idea di scuola senza alcuna autonomia, sottomessa a modelli rigidi e regole autoritarie, minando così anche il diritto delle giovani generazioni a costruirsi un proprio pensiero autonomo e critico.

Questa pericolosa politica, basata su pregiudizi ideologici, è proprio l’opposto di quegli ideali che Don Milani ha fatto vivere ed agire nella scuola di Barbiana attraverso un modello pedagogico sul quale si sono formate intere generazioni.

La FLC Cgil aderisce all’APPELLO del Sindaco del Comune di Vicchio e parteciperà con sue delegazioni provinciali, regionali e nazionale all’VIII^ Marcia di Barbiana, convinta che oggi più che mai occorra marciare insieme per difendere la scuola di tutti e di ciascuno. Arrivederci a Barbiana!

IL PROGRAMMA DELLA MARCIA 2009

Consulta le precedenti edizioni della Marcia di Barbiana

Roma, 6 maggio 2009
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Appello VIII Marcia di Barbiana
17 Maggio 2009

Anche quest'anno, domenica 17 maggio, insieme in salita verso la scuola di Barbiana, per manifestare il nostro impegno, rafforzare i legami che ci uniscono, nutrire la nostra speranza.
Continuare a marciare in salita per una scuola che sia davvero “di tutti e di ciascuno”, può apparire faticoso in tempi in cui le prospettive si fanno più anguste e la fiducia vacilla. Eppure è proprio ora che arriva più urgente e pressante il richiamo che da questa scuola di montagna ci scuote e ci incoraggia.

È una domanda alta non solo di scuola ma anche di politica, che ci stimola ogni volta quando ci mettiamo in marcia verso Barbiana, una domanda che risuona tanto più forte nell’apparente vuoto delle prospettive e nel silenzio delle proposte sui temi veri che assillano i giovani e i meno giovani che guardano al domani e si interrogano sull'oggi.

Abbiamo messo al centro del concorso che precede e alimenta la marcia di quest'anno la Costituzione, che tanta importanza ebbe nell'esperienza che tentava di educare i ragazzi a più ambizione. Diventare sovrani!

Altro che medico o ingegnere. Un testo e un impegno cui ancora oggi siamo chiamati a dare attualità e prospettiva.

Salire a Barbiana ci costringe a misurare il passo, ad osservare il terreno su cui poggiamo i piedi ed intanto ci allarga l'orizzonte. Ci confrontiamo così con le difficoltà quotidiane: da quelle che derivano da una società dove crisi e globalizzazione fanno vacillare la fiducia ed impongono di ridefinire regole di convivenza civile e di rimettere in discussione una certa idea di sviluppo, fino a quelle di una scuola dove urgono nuovi problemi di integrazione, di arricchimento dei linguaggi, di progettualità, a cui rispondere con sostanziosi investimenti e nuove strategie educative per formare i “cittadini del duemila” e non con i tagli delle risorse!

Eppure, mentre avanziamo insieme, troviamo nel dialogo e nel confronto con chi cammina a fianco a noi nuove sollecitazioni e nuove ipotesi di risposta. Già lo scorso anno, nel salutarci, avevamo colto come il passare del tempo e il consolidarsi delle relazioni ci aiutavano a riconoscere gli aspetti più essenziali, i valori sempre attuali del messaggio milaniano, invitandoci ad uscire dal contingente - caratterizzato ora dalla protesta, ora dall'entusiasmo - per consolidare rapporti, confrontare esperienze, tessere reti, trarre energia per progettare, costruire e vivere esperienze capaci di calare nel presente l' "I CARE" che ci parla dalle pareti della scuola di Barbiana.

Torniamo quindi a salire quest'anno non solo perché “la memoria genera speranza”, ma anche perché abbiamo fiducia nella possibilità di resistere alle difficoltà dell'oggi e di costruire un domani più giusto e solidale. Sappiamo di essere in tanti, condividiamo valori forti che chiedono di essere declinati alla luce delle trasformazioni globali, cogliamo nella crisi anche grandi opportunità d'impegno per una scuola ed una società più sobrie e responsabili perché ben sappiamo che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne
tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l'avarizia.

A Barbiana dunque, per dare senso alla domanda di politica che i tempi e i problemi ci impongono.