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La FNISM a proposito dell'articolo di Libero sugli insegnanti italiani

E’ illuminante sapere quello che Marcello Veneziani, un esponente particolarmente in vista dell’intellighenzia politica governativa, pensa degli insegnanti: infarciti di ideologia, femminismo e menopausa acida e con questo ha detto la sua anche sulla femminilizzazione e sull’aumento dell’età media della categoria, terreni generalmente ostici per i più

22/11/2004
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Pubblichiamo il comunicato stampa della FNISM (Federazione Nazionale Insegnanti) rilasciato a seguito dell'articolo di M. Veneziani sul quotidiano Libero del 18 u.s..

La posizione della FNISM si aggiunge alle molte altre posizioni espresse da associazioni professionali, organizzazioni sindacali e tanta parte della società civile, sull'idea che l'attuale governo ha della scuola pubblica, del personale che vi opera e delle modalità con le qauli si scelgono le politiche scolastiche nel nostro Paese.

Roma 22 novembre 2004

Fnism
Federazione Nazionale Insegnanti

COMUNICATO STAMPA

E' illuminante sapere quello che Marcello Veneziani, un esponente particolarmente in vista dell'intellighenzia politica governativa, pensa degli insegnanti: infarciti di ideologia, femminismo e menopausa acida e con questo ha detto la sua anche sulla femminilizzazione e sull'aumento dell'età media della categoria, terreni generalmente ostici per i più.
Abbiamo anche capito che nel suo cuore palpita la scuola dei presidi e dei bidelli, simboli visibili di un sistema che, per funzionare, ha bisogno del cervello e degli arti e in cui, lasciati alla deriva senza ancoraggi certi, come Cincinnato insegna, i poveri insegnanti si sono trasformati in faziosi e paraculi o entrano in classe lasciando la testa altrove risparmiandola per altre cose più importanti.
Guadagnano poco? Troppo, per quello che fanno, dice Veneziani.
Ed è forse è bene ricordare che gli insegnanti guadagnano, in un mese, quanto uno sfogo bilioso rende probabilmente al loro censore di turno.
Ma forse si pensa che il loro reato più grave, testimoniato da scioperi e proteste e liquidato da Veneziani fin troppo semplicisticamente proprio per il suo carattere "politico" di dissenso democratico, sia non schierarsi in favore delle riforme.
Le riforme ormai costituiscono un terreno blindato, riservato alla decisione politica di una maggioranza che non conosce e non pratica il dialogo e pretende che tutte le altre componenti della società siano fatte da puri esecutori, possibilmente entusiasti.
Agli insegnanti non resta che credere, obbedire, insegnare.

Roma, 22 novembre 2004