Decreto Legge 223/06. Proposte di emendamenti della FLC Cgil
La FLC ha presentato le proprie proposte di emendamenti ai gruppi parlamentari del Senato in previsione della conversione in legge del Decreto Legge 4 luglio 2006, n. 223 (Decreto Bersani)
La FLC Cgil ritiene insostenibile, per università ed enti di ricerca, il taglio del 10% SUGLI STANZIAMENTI per consumi intermedi previsti all’art.22, se non impegnatI alla data di entrata in vigore della legge.
La burocrazia degli enti, fra l’altro cresciuta a dismisura in questi anni per chiare responsabilità e volontà di chi deteneva il potere, determina di fatto l’allungamento dei tempi per gli impegni di spese e quindi il decreto può danneggiare il funzionamento degli enti e delle università.
Ragionamento analogo può essere svolto per il settore dell'istruzione, dove i tagli previsti per il bilancio del Ministero della Pubblica Istruzione sono di 16.554.710 Euro. Una buna parte di questi tagli, circa 6 milioni di Euro, riguardano direttamente la scuola e vanno ad incidere pesantemente su aspetti qualificanti del servizio e dell’attività scolastica quali la formazione degli insegnanti e gli interventi contro la dispersione scolastica e a favore delle scuole situate in zone considerate a rischio.
E’ quasi superfluo ricordare anche che agendo di fatto direttamente sulle singole scuole si lede fortemente una delle poche possibilità concrete che queste hanno di esercitare la propria autonomia in fase di programmazione degli interventi formativi coerenti con le specificità e le esigenze sociali del territorio. Peggio ancora è che all’interno di tale cifra siano compresi tagli per l’AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale) che, negli ultimi ha già subito una decurtazione dei finanziamenti per il 37%.
Un’ultima considerazione riguarda la contraddizione di fondo esistente tra l’affermazione generale che il governo fa rispetto alla volontà di aggredire i nodi strutturali della crisi produttiva ed economica del paese, con la proposizione degli interventi di cui al decreto legge in questione.
A noi pare che senza investimenti nel campo della scuola, dell’università e della ricerca, cioè investimenti nello sviluppo di capacità autonome di qualificazione e capacità produttive in grado di misurarsi con le sfide dei mercati internazionali, difficilmente il paese sarà in grado di uscire dalla difficile condizione in cui si trova.
Roma, 14 luglio 2006
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Testo degli emendamenti
Art.22
Al rigo 8° del punto 1., aggiungere, dopo le parole “….delle istituzioni scolastiche”, le parole “, delle Università e degli Enti di ricerca”.
Art.25
Dall’elenco 1 allegato al decreto (e a cui si fa riferimento al 4° rigo del comma 1. dell’art. 25) togliere tutte le voci da “MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA”, fino a “UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SARDEGNA” (compreso punto 23.01.01.02)
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