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La scomparsa di Paul Ginsborg

Compagno unico, uomo mite e radicale, la sua scomparsa rappresenta una perdita enorme per il nostro paese e non solo.

12/05/2022
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La notte dell’11 maggio se n’è andato nella sua casa in Oltrarno a Firenze a 76 anni dopo una lunga malattia Paul Ginsborg, un grande italiano ed europeo o, come gli piaceva definirsi, anglo-fiorentino. Iscritto storico alla CGIL, prima al Sindacato Nazionale Università e Ricerca (SNUR) e poi dopo la fusione con la CGIL Scuola alla Federazione dei Lavoratori della Conoscenza (FLC), Ginsborg era nato a Londra nel 1945. Dal 2019 Presidente emerito di Libertà e Giustizia, di cui era stato fondatore nel 2002, Ginsborg aveva insegnato 15 anni a Cambridge prima di trasferirsi in Italia, dove negli anni ’80 ha avuto incarichi agli Atenei di Torino e Siena. Dal 1991 era professore ordinario di Storia dell’Europa contemporanea alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze dove ha svolto attività di docenza e ricerca fino al suo pensionamento nel 2015.

A Firenze era una presenza fissa alla Biblioteca Nazionale. Un ricercatore rigoroso e appassionato di grande spessore, ha saputo raccontare l’Italia come pochi altri e fra le sue numerose pubblicazioni, spiccano i 2 volumi della Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica 1943-1988 (1989, poi aggiornata fino al 1996 nell'edizione del 1998), una delle prime opere ad aver ricostruito la storia dell’Italia Repubblicana fino alla caduta del muro di Berlino, formando generazioni di studenti. Durante il Giubileo (2000-1) ha curato la parte storica della mostra tenuta presso le scuderie papali del Quirinale “Novecento. Arte e Storia in Italia”. Le sue numerose opere pubblicate in inglese, italiano ed altre lingue includono Daniele Manin e la rivoluzione veneziana del 1848-49 (1978), Berlusconi. Ambizioni patrimoniali in una democrazia mediatica (2003), Il tempo di cambiare. Politica e potere della vita quotidiana (2004), La democrazia che non c’è (2006), L’Italia del tempo presente. Famiglia, Società civile, Stato. 1980-1996 (2007), Salviamo l’Italia (2010), Berlusconismo. Analisi di un sistema di potere (con Enrica Asquer, 2012), Famiglia Novecento. Vita familiare, rivoluzione e dittature 1900-1950 (2013), e il suo ultimo libro Passioni e politica (2016) con Sergio Labate. Aveva anche curato il volume Stato dell'Italia (1994) e Storia d'Italia. Annali, XXII, Il Risorgimento (con Alberto Mario Banti, 2007).

Ma è stato il suo forte impegno civico in difesa della democrazia, della legalità e della giustizia sociale a renderlo un vero intellettuale organico-gramsciano dei nostri tempi. Già attivo nelle lotte della sinistra in Inghilterra prima di trasferirsi in Italia, nel nostro paese con la crisi della democrazia e la deriva berlusconiana era diventato un essenziale punto di riferimento del mondo progressista. Nel gennaio 2002 con decine di altre colleghe e colleghi dell’Ateneo fiorentino – professori, ricercatori, lettori, tecnici amministrativi e precari, ma anche docenti della Scuola, in gran parte iscritti alla CGIL - aveva promosso dal suo appartamento in Oltrarno la “Marcia dei Professori” con oltre 10 mila manifestanti sotto una forte pioggia che aveva attraversato il centro di Firenze in difesa dell’indipendenza della magistratura e della libertà di informazione. Da quella mobilitazione sarebbero nati a Firenze il “Laboratorio per la Democrazia” e in tutta l’Italia tantissimi comitati e coordinamenti di base conosciuti poi come “il movimento dei girotondi,” animato in gran parte da quel “ceto medio riflessivo” da lui teorizzato. La ricca esperienza del Laboratorio fiorentino dal 2002 al 2005 viene documenta in un libro del 2012 a cura di Cristiano Lucchi, Il Laboratorio per la democrazia. La politica dal basso. Sempre nel 2002 Ginsborg e gli attivisti del Laboratorio hanno dato un contributo importante ai lavori del Forum Sociale Europeo a Firenze.

Dopo l’esperienza del Laboratorio, Ginsborg non ha mai smesso di lavorare per la costruzione di un’alternativa di sinistra, un nuovo soggetto unito e plurale, a Firenze e in Italia. Nel suo modo di fare politica, come nella sua ricerca, ha sempre messo insieme un approccio globale con uno locale, enfatizzando l’importanza delle connessioni fra le diverse lotte per la giustizia politica economica ambientale e di genere, costruendo ponti e dialogo fra le varie realtà della diaspora di sinistra per immaginare insieme un paese e un mondo migliore.

Ginsborg lascia la moglie, nostra compagna Ayse Saracgil, professoressa ordinaria di Lingua e letterature turca e Storia ottomana all’Università di Firenze, e i figli Ben, Lisa e David. Paul era un compagno unico, un uomo mite e radicale, la sua scomparsa rappresenta una perdita enorme per il nostro paese e non solo. I funerali si svolgeranno il 14 maggio alle 15 nella Sala delle Leopoldine in piazza Tasso n.7, nel suo quartiere dell’Oltrarno a Firenze. Che la terra ti sia lieve, Paul. Grazie per il tuo sorriso e per tutto quello che ci hai dato e ci hai insegnato. Sentiremo molto la tua mancanza.

Le compagne e i compagni del Comitato degli Iscritti
FLC CGIL Università di Firenze