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Hanno salvato gli evasori e colpito i diritti pensionistici dei lavoratori
La stretta sulle pensioni alla fine è arrivata senza equità e senza giustizia per le lavoratrici e i lavoratori della conoscenza: scuola, università, enti di ricerca, accademie e conservatori.
27/09/2011
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L'attacco sferrato al sistema previdenziale pubblico dalle ultime manovre finanziarie del governo Berlusconi ha colpito i lavoratori del pubblico e del privato, privandoli delle certezze che la legislazione vigente garantiva loro.
Ecco in sintesi le modifiche peggiorative del sistema previdenziale che il Governo ha introdotto con manovre in rapida successione:
- Un aumento secco dell'età pensionabile delle donne del pubblico impiego a 65 anni dal 2012.
- Aumento progressivo dell'età pensionabile delle donne del privato a partire dal 2014.
- Primo aumento dal 2013 dell'età pensionabile, dovuto all'incremento dell'aspettativa di vita che, con progressione triennale, innalzerà sempre di più l'età richiesta per la pensione.
- Introduzione delle finestre mobili per tutti. Donne e uomini dovranno rimanere a lavorare un anno in più dal momento della maturazione della pensione; si tratta a tutti gli effetti dell'aumento di un anno dell'età pensionabile.
- Per chi andrà in pensione di anzianità nei comparti pubblici ci sarà il blocco di 24 mesi della liquidazione.
- La finestra mobile per chi andrà in pensione con i 40 anni di contributi sarà aumentata gradualmente fino a portarla da 12 mesi a 15 mesi nel 2014 senza nessun beneficio ai fini pensionistici.
- Per i lavoratori della scuola statale e dell'Afam la finestra potrà essere anche di 20-22 mesi perché condizionata dall'uscita obbligata a settembre per la scuola e a novembre per l'Afam.
- Passaggio dal vecchio al nuovo calcolo del TFS che abbassa la liquidazione.
- Onerosità delle ricongiunzioni dei versamenti previdenziali dall'INPS verso l'INPDAP e viceversa.
Ma ancora non sono contenti perché già si prefigura un nuovo e devastante intervento sulla previdenza pubblica obbligatoria.
LA FLC CGIL continuerà nella battaglia per la difesa delle pensioni senza escludere lo strumento del ricorso. Anche per queste ragioni i lavoratori pubblici e della conoscenza saranno in piazza a Roma, sabato 8 ottobre
- per rivendicare un sistema pubblico di qualità che garantisca i diritti dei cittadini e lo sviluppo del Paese
- affinché vengano incentivati gli investimenti nella conoscenza
- per esigere il rinnovo dei contratti nazionali e l'esercizio della democrazia attraverso il voto delle RSU nei posti di lavoro.
Per informazioni sulla tua posizione pensionistica puoi rivolgerti alle sedi della FLC CGIL e dell'INCA CGIL.