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Terzo Forum Mondiale dell’Educazione-Costruzione di una piattaforma mondiale di lotta

Dopo due edizioni in cui si sono discussi i temi dell’educazione in un mondo globalizzato e del legame tra educazione e cambiamento, all’ordine del giorno del terzo Forum mondiale dell’educazione di Porto Alegre la costruzione di una piattaforma di lotta per un’educazione per un altro mondo possibile.

15/08/2004
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Dopo due edizioni in cui si sono discussi i temi dell’educazione in un mondo globalizzato e del legame tra educazione e cambiamento, all’ordine del giorno del terzo Forum mondiale dell’educazione di Porto Alegre la costruzione di una piattaforma di lotta per un’educazione per un altro mondo possibile. Se l’educazione è innanzitutto un progetto etico e un atto democratico liberatore, l’azione e la lotta ne costituiscono un aspetto imprenscindibile, motivo per cui è necessario passare, come affermato ad introduzione dei lavori del forum, dalle dichiarazioni di principi a piattaforme di lotta con al centro il diritto universale all’educazione e l’opposizione ad ogni forma di mercificazione della conoscenza.

All’ elaborazione della piattaforma è stata dedicato uno spazio specifico del forum, attraverso i contributi dei diversi Forum svoltisi nel corso dell’anno, in cui si è evidenziato il limite dato dall’assenza di voci ed esperienze al di fuori del territorio americano. Limite riconosciuto anche nella conclusione dei lavori, per cui , tra gli obiettivi posti per la quarta edizione del Forum mondiale dell’educazione, la necessità di aprirsi maggiormente ai Forum presenti in altri aree geografiche, soprattutto in Asia e in Africa.
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Carta del terzo Forum Mondiale dell’Educazione

Il Forum Mondiale dell’Educazione è parte organica del Forum Sociale Mondiale, in quanto per un altro mondo possibile è necessaria un’altra educazione.

I principi, gli obiettivi e le metodologie di questa altra educazione possibile sono stati via via costruiti in vari incontri ed espressi, tra l’altro, nella Piattaforma di Porto Alegre 2001 e 2003, nella Dichiarazione di Quebec 2001, nella Dichiarazione di São Paulo 2004 e nella Dichiarazione del IV Congresso dell’Internazionale dell’Educazione 2004. E’ ora arrivato il momento di fare progressi nella lotta mondiale in favore del diritto universale all’educazione.

Si afferma il diritto universale ad un’educazione emancipatoria.

Si afferma il pieno ed inalienabile diritto ad un’educazione pubblica, gratuita, di qualità sociale per tutti.

Si pretende la garanzia d’accesso e di permanenza, e il diritto ad apprendere nella scuola

Si pretende la democratizzazione della conoscenza e dei saperi a beneficio di tutta l’Umanità.

Si respinge qualsiasi forma di privatizzazione e mercificazione dell’educazione, della scienza e della tecnologia.

Si condanna l’appropriazione illegittima dei saperi popolari e delle conoscenze delle comunità indigene.

Si riafferma la centralità dell’educazione per i diritti umani, la giustizia e la pace.

La terza edizione del Forum Mondiale dell’Educazione adotta ed enfatizza i seguenti principi:

1. L’educazione è un diritto umano prioritario ed inalienabile, per tutta la vita

2. Tale diritto è essenziale per l’accesso ad altri diritti, per la costruzione di valori solidali, per l’emancipazione e l’esercizio della cittadinanza.

3. Le politiche pubbliche devono assicurare la garanzia del godimento di tali diritti.

4. Gli stati hanno l’obbligo di garantire in forma universale e gratuita, senza discriminazione o esclusione, il pieno diritto ad un’educazione pubblica emancipatrice, a tutti i livelli e in tutte le modalità .

Ciò affermato, si propone la seguente piattaforma di lotta:

· Difendere, in modo intransigente, l'educazione pubblica in tutti gli ambiti e l’obbligo inalienabile dello Stato a garantirla.

· articolare un movimento mondiale per la difesa e la promozione della scuola pubblica e gratuita a tutti i livelli e in tutte le modalità

· respingere qualsiasi accordo nazionale ed internazionale che promuova la mercificazione dell´educazione, della conoscenza, della scienza e della tecnologia, in modo particolare relativamente alla commercializzazione dei servizi all’interno del WTO.

· Rifiutare programmi di aggiustamento strutturale che facciano pressione sui governi perché smantellino i servizi pubblici

· respingere l´ingerenza delle imprese nazionali e multinazionali nel sistema educativo pubblico.

· promuovere azioni che riconoscano la singolarità dei soggetti e delle comunità, e garantiscano l’uguaglianza dell´accesso all’educazione, considerando la differenza di genere, di etnia e culturale e considerando le potenzialità educative degli spazi non scolastici.

· esigere l´uguaglianza di genere all’accesso all’educazione e agli spazi decisionali della politica pubblica.

· promuovere azioni contro il razzismo e le differenze tra le classi sociali

· presentare un´agenda ai governi nazionali che abbia programmi prioritari contro l´analfabetismo, per l’inclusione nei processi educativi della popolazione più esclusa e contro il lavoro minorile

· articolarsi con il Forum Sociale Mondiale e con altri forum di lotta per garantire che le esperienze, le qualifiche e i saperi dei lavoratori siano rispettati

· esigere da parte dei governi la valorizzazione dei lavoratori dell’educazione, il rispetto dei loro diritti professionali e la garanzia di condizioni dignitose di lavoro.

· difendere una tipologia di educazione professionale, che rifiuti la logica dell’impiegabilità e includa le dimensioni etica, estetica e politica.

· Esigere la democratizzazione della gestione delle istituzioni pubbliche e delle politiche sociali, specialmente quelle educative, relazionandosi alle politiche intersettoriali complementari e rafforzando le comunità educative.

· promuovere il controllo sociale del finanziamento dell´educazione

· rafforzare le mobilitazioni a livello mondiale e l´educazione per una cultura della pace e della giustizia, della solidarietà e della sostenibilità nel mondo

· incentivare il protagonismo dei bambini, degli adolescenti e dei giovani, riconoscendone l’identità sociale in quanto partecipanti al processo di costruzione della conoscenza.

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