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Spagna: sciopero generale, pieno sostegno della FLC CGIL

Lettera del Segretario generale Domenico Pantaleo al primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy.

29/03/2012
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Lo sciopero generale del 29 marzo è stato proclamato da numerosi sindacati spagnoli per protestare contro la riforma del mercato del lavoro del Governo.

Spinti dall'Unione Europea, alcuni governi europei continuano a proporre politiche di tagli, di recessione e di disoccupazione mentre, seguendo l’esperienza di molti altri come Danimarca, Francia, Germania, Finlandia, Olanda, Svezia, Norvegia, risulta che riducendo le disuguaglianze si cresce e si cresce bene, si soffre meno la crisi e c’è sviluppo, con più PIL pro-capite e benessere diffuso.

Bisogna che finalmente si smetta, in questi paesi come in Italia, di utilizzare la solita ricetta all’origine della crisi attuale e che si finisca di colpire sempre e comunque le lavoratrici ed i lavoratori che hanno già pagato errori a loro non imputabili.

Riteniamo che sia ora di affrontare la crisi in modo coeso facendo la saggia scelta del dialogo sociale, alla ricerca di equità e solidarietà, chiedendo di più a chi ha di più e tutelando i più deboli.

La FLC CGIL è quindi oggi al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori spagnoli e si unisce alla loro lotta per i diritti, per la negoziazione, il dialogo e la democrazia, contro lo smantellamento della coesione sociale e del principio di equità affinché si possa, in tutti paesi europei, affrontare uniti ed in modo equo e moralmente sostenibile la grave crisi che sta attraversando l’Europa per dare un futuro alle nuove generazioni.

Pubblichiamo di seguito la lettera del Segretario della FLC CGIL Domenico Pantaleo al primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy.
__________________

Al Primo Ministro
Mariano Rajoy,
presso l’Ambasciata di Spagna in Italia
Largo della fontanella Borghese, 19
00186 – Roma

Oggetto: Sciopero generale in Spagna

Signor Primo Ministro,
la FLC CGIL - Federazione dei Lavoratori della Conoscenza - intende esprimere il pieno sostegno allo sciopero generale che si svolge oggi, 29 marzo 2012, in Spagna.

Questo sciopero generale è stato proclamato da numerosi sindacati spagnoli per protestare contro la riforma del mercato del lavoro del suo governo.

Le riforme del mercato del lavoro attualmente perseguite in molti paesi europei destano gravi preoccupazioni a tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei nostri paesi, dell’Europa e dei suoi cittadini. Noi consideriamo queste riforme ingiuste ed inaccettabili perché attaccano le politiche di protezione sociale, il diritto al lavoro e la contrattazione collettiva.

Spinti dall'Unione Europea, alcuni governi europei continuano a proporre politiche di tagli, di recessione e di disoccupazione mentre, seguendo l’esperienza di molti altri come Danimarca, Francia, Germania, Finlandia, Olanda, Svezia, Norvegia, risulta che riducendo le disuguaglianze si cresce e si cresce bene, si soffre meno la crisi e c’è sviluppo, con più PIL procapite e benessere diffuso.

È quindi incontrovertibile che per una crescita economica e sociale dei nostri paesi si debba far girare l’economia ed investire nell’istruzione, nella ricerca e nell’innovazione, creare nuovi posti di lavoro e obbligare le banche, che prendono denaro all’1% dalla BCE, a dare prestiti alle famiglie che sono in bancarotta e che sono costrette a vendere la loro casa e/o mandare i figli a lavorare invece di farli studiare, agli artigiani che non vogliono chiudere la propria attività, alle piccole imprese che non vogliono licenziare i loro dipendenti, agli enti locali che vogliono continuare a dare servizi ai propri cittadini, assistenza agli anziani e ai diversamente abili, supporto alle donne che lavorano, e quindi alle famiglie, tenendo aperti nidi e scuole dell’infanzia per i loro bambini.

Bisogna che finalmente si smetta, in questi paesi, di utilizzare la solita ricetta all’origine della crisi attuale e che si finisca di colpire sempre e comunque le lavoratrici ed i lavoratori che hanno già pagato errori a loro non imputabili. Riteniamo che sia ora di affrontare la crisi in modo coeso facendo la saggia scelta del dialogo sociale, alla ricerca di equità e solidarietà, chiedendo di più a chi ha di più e tutelando i più deboli.

Pensiamo, quindi, Signor Primo Ministro, che l’equità debba essere alla base delle scelte politiche nazionali ed europee.

La Federazione dei Lavoratori della Conoscenza è quindi oggi al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori spagnoli e si unisce alla loro lotta per i diritti, per la negoziazione, il dialogo e la democrazia, contro lo smantellamento della coesione sociale e del principio di equità.

Questa loro lotta è anche la nostra.

Chiediamo pertanto a Lei, Signor Primo Ministro, e al suo governo di ascoltare la voce del popolo spagnolo, in questa giornata di sciopero, e di intraprendere la strada della concertazione e della condivisione sociale affinché si possa, in tutti paesi europei, affrontare uniti ed in modo equo e moralmente sostenibile la grave crisi che sta attraversando l’Europa per dare un futuro alle nuove generazioni.

Distinti saluti,

Il Segretario Generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo