Regno Unito: Campagna contro le valutazioni nazionali
Due importanti sindacati britannici hanno raccolto 10.000 firme contro le valutazioni nazionali e minacciano di boicottare i prossimi test.
Due sindacati britannici, l’Unione Nazionale degli Insegnanti (NUT) e l’Associazione nazionale dei Direttori, hanno lanciato una campagna perché si ponga termine alle valutazioni nazionali nell’educazione primaria e alla pubblicazione dei risultati in una classifica nazionale delle scuole.
Come si sa nel Regno Unito il sistema della valutazione delle scuole e degli alunni attraverso test nazionali è in vigore da molti anni. Questo in origine avrebbe dovuto fare da pendant ad un sistema che prevedeva ampie autonomie locali e scolastiche, in modo da garantire una omogeneità nazionale alla preparazione scolastica.
Ma in realtà questo sistema si è rapidamente trasformato in una nuova forma di centralizzazione, come denunciano i due sindacati in questione: le scuole e gli insegnanti ormai preparano gli alunni direttamente per i test nazionali dimenticando una più ampia e flessibile dimensione pedagogica. Gli insegnanti in particolare chiedono meccanismi meno asfissianti, una maggiore autonomia professionale e la fine della competizione tra le scuole, che vengono classificate attraverso questi test. I direttori richiedono una maggiore autonomia delle singole unità scolastiche.
Queste prove nazionali erano fissate per gli alunni all’età di 7, 11, 14, 16, 17 e 18 anni. Lo scorso anno a seguito di uno scandalo il governo decise di eliminare quelli fissati al quattordicesimo anno di età ed in maggio di quest’anno anche quelli fissati all’undicesimo anno. Nella primaria è rimasto perciò solo lo step dei 7 anni, mentre continuano ad esistere lo step dell’uscita dall’obbligo e quelli della secondaria superiore.
La NUT e l’Associazione dei Direttori hanno dichiarato al giornale britannico Guardian di avere già raccolto 10.000 firme e minacciano di boicottare i prossimi test nazionali.
Roma, 1 ottobre 2009
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