High Education and Research Standing Committee: l’Università e la Ricerca in Europa e nel Mondo
Precariato, quality assurance e TIPP sono stati i principali temi in discussione dei sindacati europei.
Il 6 e 7 marzo si è svolto il periodico incontro del Comitato Europeo permanente sull’Università e la Ricerca dell’Internazionale dell’Educazione (High Education and Research Standing Committee ) cui la FLC CGIL partecipa come unica rappresentanza italiana e di cui esprime la vicepresidenza. L’incontro è stato preceduto della riunione di coordinamento del progetto europeo Creating and Maintaining Supportive Work Environments in Higher Education proposto dall’Internazionale dell’Educazione. L'obiettivo dell'indagine è di individuare quelle caratteristiche organizzative e ambientali che rendono l’ambiente lavorativo favorevole al raggiungimento dei propri obiettivi professionali o che contrastano con una didattica e una ricerca di qualità. In previsione del prossimo Bologna seminar che si terrà a Varsavia nel novembre del 2014, l'Internazionale dell'Educazione presenterà i risultati della ricerca europea e una serie di policy proposals frutto dell'analisi dei dati raccolti. Il progetto è condotto da un gruppo di organizzazioni sindacali universitarie di Italia, Portogallo, Regno Unito, Irlanda, Germania, Danimarca, Lituania, Romania, Serbia. La ricerca è basata sui dati raccolti attraverso una serie di interviste e per mezzo di un questionario accessibile al link www.lavorouniversitario.org - chiediamo a tutti gli interessati di dare un piccolo contributo partecipando al questionario la cui compilazione non prende più di 10 minuti.
Il comitato ha approvato innanzitutto un’importante policy paper (Etuce policy paper on Early State researcher / PhD candidates) che dovrà essere approvato dal Comitato Sindacale Europeo per l’Educazione (lo European Trade Union Commettee for Education) in materia di dottorato di ricerca e giovani ricercatori (Early stage researcher/PhD candidate). Il testo richiama la Carta europea dei ricercatori – Codice di condotta per l’assunzione dei ricercatori che riconosce lo status professionale specifico dei ricercatori in formazione e sottolinea come nei diversi paesi europei questo status non sia pienamente riconosciuto. Il testo sottolinea i problemi connessi alle modalità di accesso e reclutamento, delle condizioni di lavoro dei giovani ricercatori e dottorandi di ricerca – in particolare in materia di accesso ai finanziamenti, di bilanciamento delle attività didattiche e di ricerca, di pieno accesso a diritti e tutele – e individua gli obiettivi formativi dei dottorati di ricerca nonché le caratteristiche professionali dei ricercatori in formazione. Viene ribadita la necessità di una più chiara armonizzazione europea che abbia però come obiettivo il miglioramento delle condizioni di lavoro e l’ampliamento di diritti e tutele deve essere al centro dell’impegno sindacale europeo. E’ stata quindi avviata la stesura di un policy paper in tema di “quality assurance” che deve tener conto della nuova stesura, ancora in via di finalizzazione, del testo European Standars and Guidelines for Quality Assurance, e delle concrete e molto diverse esperienze europee.
Un secondo tema di discussione è stata la campagna internazionale Unite for Education che vede i sindacati afferenti all’Internazionale dell’Educazione coordinare a livello globale iniziative e politiche tese a garantire un’educazione aperta a tutti e di qualità. La necessità di fare il punto di quanto fatto a livello europeo si affianca all’impegno di accompagnare e condizionare il processo di definizione delle proposte fatte dall’Europa in vista del prossimo semestre europeo ai diversi paesi (si vedano la Raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2013 dell'Italia e l’importante Documento di lavoro dei servizi della Commissione. Valutazione del programma nazionale di riforma e del programma di stabilità 2013). L’incontro è stato anche l’occasione per rimettere al centro del dibattito comune gli effetti delle politiche di austerità che hanno gravemente penalizzato i settori dell’istruzione, dell’alta formazione e della ricerca in molti paesi europei per individuare interventi comuni tra organizzazioni sindacali di paesi che hanno attraversato e attraversano la crisi in maniera molto diversa.
Un terzo punto di confronto è stato la comunicazione della Commissione europea “Aprire l'istruzione: tecniche innovative di insegnamento e di apprendimento per tutti grazie alle nuove tecnologie e alle risorse didattiche aperte”, anche in considerazione del crescente impatto nel dibattito pubblico internazionale dei cosiddetti MOOCs (Massive on-line open courses). Lo scorso dicembre il comitato europeo dell’Internazionale dell’Educazione ha approvato un’importante documento (Statement on the European Commission’s Communication on Opening up Education) che, tra le molteplici criticità sollevate, si ribadisce la centralità nel processo formativo ed educativo della relazione tra docente e discente e si sottolineano le ambiguità di un testo che schiaccia il piano dell’innovazione su quello della privatizzazione dei servizi e degli strumenti formativi.
In ultimo, si è avviato un confronto sulle ipotesi di Partenariato Trans-atlantico per il Commercio e gli Investimenti (TTIP). Il progetto desta estrema preoccupazione e le (poche) notizie che arrivano sembrano confermare i rischi di una accelerazione dei processi di riduzione dell’impegno pubblico in istruzione e ricerca nonché l’apertura di ambiti importanti dei servizi pubblici, anche nei settori dell’educazione e dell’istruzione, a processi di privatizzazione e deregolamentazione. Il contrasto a questo tipo di accordi deve essere una priorità europea a garanzia della sopravvivenza di uno spazio europeo pubblico dell’Istruzione, della formazione e della ricerca.
La prossima riunione si terrà a Bruxelles il prossimo 9 e 10 ottobre 2014.
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