Francia Congresso dello SNES
Il principale sindacato della secondaria francese impegnato in un lungo scontro col governo e in una difficile discussione interna.
Si è svolto dal 26 al 30 marzo a Clermont Ferrand il congresso nazionale dello SNES, il sindacato francese che detiene la maggioranza assoluta dei consensi nella scuola secondaria e che fa parte della federazione FSU.
A meno di un mese dalle elezioni presidenziali, che non hanno mancato di influenzare il dibattito, non si è trattato di un congresso tranquillo, sia per la situazione di scontro che oppone governo e il sindacato francese, sia per i problemi interni.
Lo scontro col governo ha già portato il sindacato francese a ben quattro scioperi nazionali ( 28 settembre, 18 dicembre, 8 febbraio e 20 marzo), a una serie di agitazioni locali e a una manifestazionenazionale (20 gennaio). Le cause spaziano dai tagli agli organici (oltre 6.000 posti), agli interventi autoritativi (un decreto innalza di un’ora l’orario di lezione dei docenti), dal futuro della professione (anche in Francia c’è una campagna di stampa contro gli insegnanti su violenza, bullismo ecc.) al salario ( in 25 anni il potere d’acquisto è calato del 20% e il salario iniziale di un insegnante è superiore al minimo salariale iniziale generale di appena il 20%).
Sul piano interno, dove si confrontavano la corrente di maggioranza e ben quattro correnti di minoranza, molto acceso è stato il dibattito sull’adesione alla nuova confederazione internazionale CSI, accusata dalle ali estreme del sindacato di essere un organismo fiancheggiatore di FMI, Banca mondiale ecc.
Ancora una volta si è arrivati alla elezione di una segreteria che vede non un solo segretario generale ma tre co-segretari.
Al congresso è intervenuta anche una nostra delegazione che ha messo in luce alcune analogie con la situazione italiana soprattutto per quel che riguarda la presenza della formazione professionale nell’obbligo scolastico tra i 14 e i 16 anni, mantenuta in Italia nonostante l’innalzamento dell’obbligo di istruzione e restaurata in Francia in deroga all’obbligo scolastico, che lì è a 16 anni fin dal 1959.
Roma 4 aprile 2007
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