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ETUCE-CSEE: fase conclusiva della campagna “Unite for Quality Education”

A Bruxelles più di 50 sindacati pongono questioni fondamentali alla Commissione Europea, dal TTIP al futuro degli investimenti, dopo aver assistito all’anteprima mondiale del documentario sulla condizione dell’istruzione nei paesi europei in crisi.

25/09/2014
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Il 22 settembre, a Bruxelles, presso la Casa Internazionale dei Sindacati (ITUH) e l’International Auditorium si è tenuto uno degli incontri conclusivi della campagna ‘Uniti per il Futuro dell’Istruzione di Qualità in Europa’ e una audizione con l’European Economic and Social Committee (EESC).

Durante l’evento è stato proiettato in anteprima internazionale il film-documentario ‘Exiting the Crisis Through Quality education’, tra non molto disponibile anche in Italia, alla cui realizzazione avevano partecipato le organizzazioni sindacali, le famiglie e i lavoratori della conoscenza d’Italia, Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda, e nel quale, in una lunga intervista, il segretario generale della FLC Domenico Pantaleo esprimeva chiaramente il concetto del ruolo chiave dell’istruzione e la sua dimensione di bene pubblico.

Alle due sedute hanno partecipato più di cinquanta sindacati europei dell’educazione, dalla Francia alla Germania, dalla Spagna alla Gran Bretagna, passando per la Finlandia, la Svezia, la Romania, la Polonia, la Bulgaria, l’Albania, l’Armenia, la Georgia, Cipro, la Croazia, l’Olanda, la Norvegia, la Russia, la Grecia, l’Irlanda etc., tra cui, naturalmente, la FLC CGIL.

Insieme a Martin Rømer, Direttore europeo dell’ETUCE-CSEE, e a Susan Hopgood, Presidente di EI (Education International) sono state poste le questioni generali prima a George Dassis, Presidente del Workers’ Groups dell’EESC e a Xavier Prats Monné, Direttore Generale per l’Istruzione e la Cultura, della Commissione Europea. È poi intervenuto Marcello Limina, per la Rappresentanza Italiana Permanente presso l’Unione Europea, investito nell’ambito del semestre italiano di presidenza del ruolo di responsabile per l’istruzione. Limina ha difeso il Programma per la scuola  di Renzi, decantandone le lodi, e proponendolo come base per il lavoro del semestre italiano in Europa, e riproponendo il ricorso all’approvazione di tutti i cittadini, compresi quelli non direttamente coinvolti nel mondo della conoscenza, secondo uno schema logico, per niente  condivisibile, ispirato alla strategia demagogica del governo Renzi.

I lavori sono poi continuati con due tavole rotonde. La prima, Investing in Quality teaching, Quality tools and Quality environments - A view forward for Europe 2014-2020, si è tenuta con Jill Evans, Deputato del Parlamento Europeo e  Membro della Commissione Cultura e Istruzione; Curzio Maltese, Deputato del Parlamento Europeo e Membro della Commissione Cultura e Istruzione; Sofia Ribeiro, Deputato del Parlamento Europeo e  Membro della Commissione occupazione e Affari sociali.

La seconda tavola rotonda ‘TTIP – The New Challenge to Quality of Education?’ ha visto la presenza di David Robinson, Consulente speciale di IE e Segretario Generale dell’Associazione dei docenti universitari canadesi, di Marco Düerkop, della Direzione generale per il commercio della Commissione Europea e negoziatore per l’Accordo TTIP; di Mirja Becker, Segretaria della Rappresentanza permanente della Germania presso l’Unione Europea, Politiche del Commercio. Sulla pericolosissima questione dell’inclusione del settore della conoscenza nelle materie trattate nell’accordo TTIP, che potrebbe minare fortemente ogni forma di innovazione sociale e culturale, Düerkop ha rassicurato i sindacati sulle posizioni della Commissione, assolutamente favorevole all’esclusione.