Riparte la contrattazione negli atenei
Prime indicazioni sulle questioni da affrontare prioritariamente dopo lo sblocco dei fondi per la contrattazione integrativa
In questo avvio d’anno caratterizzato dall’importante risultato delle elezioni RSU e dalla applicazione delle previsioni della “Legge di stabilità” che riapre alla contrattazione decentrata, è importante fare il punto su quali posizioni sostenere sulle questioni oggettivamente prioritarie che dobbiamo affrontare con le controparti:
- Verifica della consistenza dei Fondi per il trattamento accessorio dell’anno 2015
- Richiesta risorse aggiuntive per il Fondo Accessorio di cui all’art. 88 del CCNL 2006/2009
- Richiesta di messa in pagamento immediata per le PEO
- Richiesta di avvio immediato per le procedure delle progressioni 2015
- Stabilizzazione dei Tempi Determinati
Il punto 1 è ovviamente preliminare per avviare i passaggi successivi.
Per quanto riguarda il punto 2 sappiamo che sulla questione delle risorse aggiuntive molti Atenei hanno già dichiarato la propria disponibilità, anche tenuto conto della grave crisi sociale provocata dal blocco esennale della contrattazione, ma ovunque tale disponibilità rimane sub-iudice del parere dei Revisori dei Conti i quali, col loro intervento “pilotato” dal Ministero, potrebbero opporvisi e non certificare i fondi e gli accordi che li riguardano. Noi dobbiamo contrastare questa eventualità in maniera ferma e determinata.
Va richiesta l’immediata messa in pagamento delle Progressioni Economiche Orizzontali effettuate e concluse con graduatoria nel periodo del blocco (2010/2014) con decorrenza dal 1 gennaio 2015.
Va richiesto l’avvio immediato per le procedure delle progressioni 2015 onde evitare di incorrere nelle previsioni delle circolari del MEF che, “superando” il CCNL, prevedono l’effetto economico delle stesse a partire dalla conclusione effettiva delle procedure.
Laddove le Amministrazioni intendessero, violando il Contratto Nazionale, attenersi a queste indicazioni, dovremo comunque cautelativamente richiedere che le risorse stabili dei mesi persi per disbrigare le procedure selettive siano contabilizzate e distribuite “una tantum” su altre voci dell’accessorio riferite all’anno.
Molto più complessa l’ultima questione sulla stabilizzazione dei Tempi Determinati in servizio nel limite dei punti organico disponibili e proroga (anche oltre i 36 mesi), tenuto conto della programmazione e del fabbisogno di personale, dei Tempi Determinati non stabilizzabili al momento per mancanza di punti organico.
Bisogna valutare le possibilità reali offerte dalla variegata normativa, compresa la vicenda dei posti da riservare ai lavoratori delle province, tenendo conto che sia il ministro Madia che il Dirigente del MIUR Daniele Livon hanno chiarito che i posti su punti organico cumulati nel periodo “2010/2014 possono essere regolarmente banditi senza rispettare il vincolo della Legge di stabilità sui lavoratori della provincia.
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