Sperimentazione della filiera tecnologico professionale: la FLC CGIL ha prodotto istanza di accesso agli atti
Alcune sperimentazioni presenti in piattaforma potrebbero non essere in possesso dei requisiti necessari se privi di delibera favorevole del Collegio dei docenti.
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Come avevamo preannunciato, la FLC CGIL, attraverso i propri delegati e i docenti delle scuole, ha attivato, una approfondita verifica dei numeri relativi alla adesione delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie che hanno attivato percorsi inerenti la filiera tecnologico-professionale. I dati definitivi che, con toni trionfalistici, la stessa amministrazione ha diffuso, parlano di 176 istituti scolastici (qui l’elenco) cui è stata autorizzata, complessivamente, l’attivazione di 201 percorsi.
Dai dati in nostro possesso, delle 176 scuole che hanno aderito, almeno 16 sono istituti paritari uno dei quali con sede a Il Cairo, in Egitto, richiedente, per giunta, l’attivazione di tre percorsi di filiera.
Abbiamo già riferito che il presunto successo, presentato dal ministro Valditara nell’indicare i numeri delle scuole aderenti al progetto della filiera tecnologico-professionale, nasconde in realtà un evidente fallimento rispetto ai numeri delle istituzioni potenzialmente interessate. Quel che più ci colpisce è che in tale elenco figurano almeno due istituzioni scolastiche che, allo stato attuale, non hanno perfezionato la propria domanda di candidatura e perciò sarebbero privi dei requisiti di ammissione secondo quanto previsto dallo stesso DM 240 del 7 dicembre 2023, art. 5 comma 2 per quanto attiene la “previa deliberazione degli organi competenti”, come ribadito anche da Decreto dipartimentale 2608 del 7 dicembre 2023, art. 4, comma 2, e previsto dall’allegato Avviso (vedi pag. 5, allegati, punto 2) per la candidatura al Piano nazionale di sperimentazione. Gli istituti sono inseriti nella piattaforma UNICA a disposizione degli studenti per le iscrizioni, mentre, secondo quanto ci risulta, i corrispondenti percorsi non saranno attivati.
Le strutture territoriali della FLC CGIL interessate sono già intervenute non solo sul piano politico-sindacale, con assemblee e momenti di informazione e confronto con lavoratrici e lavoratori ma, anche, con richieste puntuali di accesso agli atti e diffide, operando in sintonia con il nostro ufficio legale intervenuto a supporto delle iniziative locali mentre, come se non bastasse, ci giungono segnalazioni di altri casi analoghi verificatisi sull’intero territorio nazionale.
Anche per questo motivo, paventando l’esistenza di altre delibere prodotte dalle scuole ma assunte in maniera lesiva delle prerogative degli organi collegiali, la FLC CGIL Nazionale ha prodotto istanza di accesso agli atti (Legge n. 241/90 e D.lgs n. 33/2013) nei confronti della Commissione tecnica che ha effettuato la valutazione delle proposte progettuali presentate dalle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado statali e paritarie che hanno richiesto l’attivazione dei percorsi di filiera tecnologico-professionale.
La FLC CGIL, in piena coerenza con l’impegno di contrastare il progetto culturale e gli effetti di una sperimentazione e di un ddl che riducono il tempo scuola, abbassano la qualità degli apprendimenti e aprono le porte all’inserimento dei privati, continuerà a vigilare con sistematicità e rigore anche attraverso la cognizione di documenti che possano coinvolgere, oltre alle prerogative degli organi collegiali, anche le prerogative del sindacato e il ruolo importante svolto dalle RSU sui luoghi di lavoro, così come già fatto per i Licei Economici e Sociali, nei quali l’innesto del nuovo Liceo del made in Italy ha rappresentato il secondo fallimento di questo Ministero.
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