Scuola Europea di Varese: si sposta in Europa la vertenza per la tutela dei posti di lavoro dei docenti reclutati localmente
Per la FLC questa è la prima vertenza di dimensione internazionale, avente come interlocutrice di parte datoriale la Commissione Europea, responsabile delle scuole.
ll giorno 31 marzo 2022 si è tenuta una partecipatissima assemblea presso la Scuola Europea a Varese, a cui hanno partecipato circa 75 lavoratori. L’assemblea si inserisce nel solco di una vertenza che coinvolge tutte le Scuole Europee di Italia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi e Spagna, legata, oltre alle complesse relazioni sindacali nelle sedi, a un più generale problema di reclutamento del personale.
I docenti delle scuole europee dovrebbero essere distaccati dai paesi partecipanti al progetto, in maniera simile a quanto accade alle scuole italiane all’estero. L’impossibilità di trovare tutti i docenti con distacco porta le scuole a completare l’organico con docenti reclutati nel paese. I docenti reclutati nel territorio vengono assunti con contratto a tempo indeterminato, ma, nell’intenzione delle Scuole, dovrebbero essere considerati comunque “temporanei”, rimuovibili nel momento in cui un docente distaccato da un nuovo contingente venga collocato su un posto occupato da un docente reclutato localmente.
Le normative dei diversi paesi proteggono in maniera diseguale dai licenziamenti, ma anche nei paesi a tutela più forte la posizione delle Direzioni delle scuole è quella di far pressione sui docenti il cui posto dovrebbe essere assegnato ad un distaccato perché si accetti se non un licenziamento almeno una riduzione oraria o un trasferimento ad altra scuola. Considerando che in Italia è presente una sola scuola a Varese, accettare il trasferimento significherebbe cambiare nazione.
L’assemblea ha fatto seguito ad un incontro tra le organizzazioni sindacali dei paesi ospitanti le scuole coordinate da ETUCE, il sindacato europeo dell’educazione. Per la FLC questa è la prima vertenza di dimensione internazionale, avente come interlocutrice di parte datoriale la Commissione Europea, responsabile delle scuole.
In una scuola non abituata all’attività sindacale, l’assemblea in orario di lavoro ha suscitato reazioni anche tra i genitori, con i quali abbiamo scelto di attivare una interlocuzione per spiegare le motivazioni della vertenza. I genitori, in larga maggioranza, si sono mostrati interessati alle nostre argomentazioni e preoccupati per il futuro professionale dei docenti dei propri figli.
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